158 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI fece sentire dire: "No! Così no! Vivo sì; morto, no!" (l'istruttoria lo ha accertato). E l'automobile riprese la corsa verso il luogo dove i sicari sapevano di trovare qualcuno meno scrupoloso. E lo trovarono poco lontano nella persona del capo del fascio locale, liberato da poco dal penitenziario di Palermo, ove aveva finito di scontare una condanna a trent'anni per omicidio premeditato. « E questo degno fiduciario dei fasci trovò subito la soluz10ne. « Pilotò l'automobile fino al bosco della Quartarella e là il cadavere dell'assassinato, contorto e pestato, fu cacciato a forza nella fossa e sepolto "alla meglio". Tanto " alla meglio " che quando poi sarà esumato si constaterà che animali randagi avevano potuto dissotterrarlo in parte ed azzannarlo. « La perizia medica accerterà questi dettagli orribili, e accerterà del pari che la morte fu _dovuta ad un colpo di 'coltello che aveva reciso la carotide; così come accerterà tracce di altre ferite di coltello». « Quando lo stesso mercoledì si manifestarono le prime apprensioni per l'assenza di Matteotti dalla Camera, e queste apprensioni furono riferite a Mussolini, questi non esitò a farsi beffe dei socialisti così facili ad allarmarsi e, a rincalzo, con quella brutalità e volgarità di eloquio che gli era propria, accennò alla possibilità che Matteotti fosse " andato a puttana! " ».3 « Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu assassinato; l' 11 mattina Mussolini fu informato di tutti i particolari da Artum Fasciolo, suo segretario particolare a Palazzo Chigi, che nella notte tra il 1() e l' 11 aveva incontrato al Caffè Picarozzi, in Galleria, i reduci dal delitto. Mussolini 3 Da un opuscolo: « Uno di allora», L'assassinio di Giacomo Matteotti (Scritti di politica, economia e cultura - Senza data, ma 1944. « Il ventennio»). BibliotecaGino Bianco
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