IL MARTIRIO 155 non precisate e tali da legittimare l'ipotesi cli un delitto, che, se compiuto, susciterebbe sdegno e commozione nel Governo e nel Parlamento. Non appena gli organi della polizia furono informati della cosa, io stesso ho impartito gli ordini più tassativi per sollecitare le indagini a Roma e fuori, specialmente alla frontiera. La polizia è sulle- tracce di elementi sospetti e non lascerà m1lla di intentato perché responsabili siano identificati ed assicurati alla giustizia». Dopo che il Presidente della Carnera Rocco ha dichiarato di aver insistito presso il Presidente del Consiglio per un'azione rapida ed energica, ha la parola Gonzales. Egli dice: « In Roma, sede del Parlamento, a Camera aperta, un deputato dell'opposizione ha potuto essere aggredito e rapito ed al terzo giorno dalla rapina, mentre le sedute della Camera tranquillamente continuano, non sappiamo se esso ci sarà restituito. Le parole del Presidente della Camera, garanzia dei diritti di noi tutti, e quelle del Presidente del Consiglio, custode della legge, non sono state quelle che noi attendevamo : hanno sapore di ordinaria amministrazione. In nome de/ colleghi del gruppo socialista unitario e con la saputa solidarietà di tutti i deputati della minoranza, denunzio alla Camera ed al Paese il fatto atroce e senza precedenti ». Queste parole, dette con voce ferma e pacata, producono profonda impressione. Dopo un istante di silenzio si ode da qualche parte dire: « Parli il Presidente! ». L'on. Mussolini siede al banco del Governo con le braccia incrociate e non fa cenno di voler parlare. Allora si ode l'on. Chiesa che dice: « Allora è complice! ». La frase del deputato repubblicano suscita l'immediata reazione della maggioranza che rumoreggia e inveisce contro di lui. L'on. Mussolini, in piedi, protesta vivacemente con parole BibliotecaGino Bianco
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