IL MARTIRIO 151 E più innanzi osserva : « Il nostro ideale, per quanto calunniato e misconosciuto, è lo stesso al quale si sono abbeverati parecchi di questi giovani che ora sono entrati qui dentro, purtroppo seguendo altre vie, per altri scopi politici. Ebbene, nel ' presente periodo elettorale vi sono alcuni che dicono di non aver bisogno di libertà, altri invece ne hanno bisogno continuamente, ma se vogliamo avere, la semplificazione dell'ambiente politico nel quale si sono svolte queste elezioni, dobbiamo sempre mettere sul tappeto il miserando assassinio del nostro compagno Antonio Piccinini ». M ussoLINI - E i 18 assassinati fascisti? LAZZARI- L'onorevole Presidente del Consiglio ha dimostrato un vivo senso di raccapriccio per l'assassinio di questo nostro compagno. E se io ne parlo con un accoramento ed un interesse speciali è perché il povero Antonio Piccinini era un altro dei miei figli politici, non degenere né degenerato come tanti altri. Ebbene, parrebbe, da quello che è avvenuto in seguito, che fosse entrato, nel metodo della politica fascista locale, anche l'assassinio dei candidati avversari, perché poco tempo fa uno degli indiziati latitanti ha potuto rientrare liberamente in quella vita cittadina, come è noto a tutti colà. Chi ha assassinato il nostro compagno? È questo assassinio elettorale o no? Queste sono le domande che io rivolgo al Presidente del Consiglio il quale ha ragione di presentarci il triste bilancio dei morti e feriti nel periodo elettorale come una cosa destinata a colpire il senso umano di chiunque. Eppure, l'onorevole Presidente del Consiglio dovrà ammettere che non si può porre sullo stesso piano la fine miseranda di Piccinini inerme e pacifico strappato dal seno della famiglia e ucciso Biblioteca Gino Bianco
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