NON Più NOTIZIE DI MATTEOTTI Nello scritto pubblicato in Francia nel 1930, e qui già citato, Oddino Morgari annotava : « Quando chi scrive è un italiano, se - caso raro - è anche un autocritico, deve sempre domandarsi se non sta per cadere nel peccato della rettorica. « È rettorico dire che Matteotti fu un " martire "? Non fu egli piuttosto solamente una vittima, come le altre, più oscure, cadute in tutti gli angoli d'Italia, il più delle volte senza aver previsto la propria fine cinque minuti avanti? « Ma che cosa è dunque, ·esattamente, un " martire "? In una antologia dedicata alla memoria di Giacomo Matteotti troviamo scritto che " martire ", etimologicamente, vuol dire " testimonio ", cioè un uomo che ha saputo e voluto, col sacrificio della sua vita, dare testimonianza della sincerità e della profondità di una fede veramente sentita e vissuta. Matteotti fu un martire in questi termini? « Egli lo fu, perché sapeva di dover morire. Lo sapeva e, sapendolo, scartò dal suo pensiero questa spada di Damocle, continuando a lottare. Non ne volle tener conto. · Due lastre fotografiche lo documentano. « Noi stessi ottenemmo la prima nel già detto tugurio di Piazza di Spagna .. Vediamo ancora Matteotti passare Biblioteca Gino Bianco
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