Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

144 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI E p01 più innanzi : « Sentite se non pare di leggere un discorso dell'onorevole Matteotti! "Il Lavoratore", diretto da un signore che io non voglio nominare per non fargli della reclame, ma che l'on. Amendola conosce, scriveva: "hanno votato i morti, gli emigrati, le donne, i fanciulli, e le stesse persone si sono recate a votare non si sa quante volte. I rappresentanti delle liste avversarie a quella governativa, furono allontanati dai seggi e minacciati. In ogni sezione si votava alla presenza del pubblico e non in cabina. Ogni voce di protesta era tosto soppressa ". « E faccio grazia di tutto il resto. lo non ci credo a questo imbottimento di crani. Credo che siano moltiplicati per mille, come negli specchi di cinematografi, dei piccoli episodi inevitabili in ogni elezione. Ma voi potreste fare la distinzione tra queste elezioni di dopoguerra e quelle di prima della guerra. Prima della guerra si faceva di peggio». La discussione si chiuse con la votazione di un ordine del giorno Delcroix di fiducia al governo: 361 voti a favore e 107 contro. Il giorno 8 Filippo commenta : « Suppongo che col tuo fiuto avrai ricavato dai giornali una impressione abbastanza esatta del discorso del capo banda. È indubitabile che questo giocoliere, se avesse fatto la carriera dei teatri di provincia, avrebbe fatto una carrierona. Credo ti dissi già che ieri s'era tutto trasfigurato: voce, mimica, fisonomia, gesto, stile, pensiero.. Proprio come un attore che, secondo la parte, ora fa il tiranno, ora il primo attore giovane, ora il brillante ed il buffone. Ieri dopo avere annunciato la parte di tiranno e avere suscitato l'attesa dei fascisti di cui aveva capeggiato tutta la settimana di orgia frenetica, infilò la giubba di arlecBiblioteca Gino Bianco

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