12 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI al Governo dentro e fuori dell'Assemblea nazionale, e contando sul passar dei giorni, delle settimane, dei mesi ... senza che alcun att:o capace di mettere in movimento la massa dei cittadini per una forma risolutiva della situazione, si fosse potuto compiere. E non fu nulla. La protesta, sì, fu impetuosa, clamorosa, sd,egnosa, ma non fu sufficiente a sommuovere l'opinione pubblica sino all'.azione. Fu però una protesta che si incise nei cuori come un formidabile ]'accuse, sempre viva, sempre in attesa di una risposta, di una confutazione; fu, com.e affermò Turati in esilio, un Calvario su cui l'Italia fu inchiodata alla sua croce, presenti le due immagini di Matteotti e di Amendola, invendicati. Parve per un momento che dovessero ridar olio alla fiamma i processi contro gli assassini in Senato e in Corte d'Assis,e, ma essi non furono .che una farsa, wna brutta farsa la quale, anzi, ridette .ad alcuni colpev,oli cariche, prebende e prestigio sotto l'uniforme n,,era della milizia fascista. E gli italiani che avevano sp,erato nel sussulto liberatore, che, braccati in patria. e suggellat,e le bocche, dovettero fuoruscire in volontario esilio, e sempre fiduciosi nella risposta che inconfutabilmente la storia finisce col dar;e alla accusa in nome di quell'assassinato ancor vivo, sempre vivo, prodigarono tutte le loro energie a far oonoscere ai popoli vicini e lontani che li ospitavano, chi era stato Giacomo Matteotti, chi era Benito Mussolini, ,e qual' era il suo regime, e, confutando le menzogne colle quali si ammantava e inorpellava, e le illusioni che facevamo, lor travedere le cose d'Italia politici responsabili di elette Nazioni, misero BibliotecaGino Bianco
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