SULLA SOGLIA DELL 1 ANNO TRAGICO 12r sodare i liberali salandrini dal blocco delle destre (liberali, nazionalisti e fascisti avevano formato alla Camera una unione delle destre) e limitarsi ad avere nel governo una " puntarella" della destra; in secondo luogo, convincere i socialisti turatiani a non ritardare il gran passo e ad assumere chiaramente le loro responsabilità. Colloqui e trattative si erano avuti tra i rappresentanti del socialismo collaborazionista (Turati, Treves, Modigliani, Matteotti) e la direzione popolare. Un consenso popolare alla collaborazione con i socialisti allora ci fu. Per quanto la storia di quei giorni non sia stata scritta,' certo è che vari fatti concorsero a fare tramontare presto questa possibilità. « E tra questi avvenimenti non ci fu soltanto 1~ sciagurato sciopero deèiso dall'alleanza del lavoro, frutto di estremismo e provocazione; ci fu anche una lettera di Giolitti, assolutamente negativa sulla possibilità <li una tale combinazione ministeriale :i>. Nella lettera da Vichy all'amico Malagodi, Giolitti si domanda: « Che cosa può venire di buono per il paese da un connubio don Sturzo-Treves-Turati? che programma si può fare quando il movente della crisi è unicamente la paura? Il nuovo governo o si getterà a capofitto nella lotta contro il fascismo e porterà a guerra civile; oppure userà la necessaria prudenza e i paurosi che procurarono questa crisi lo rovescieranno ... ». « ... I democratici giolittiani - nota il De Rosa - erano stati avvertiti da Vichy che nessuna collaborazione potevasi accettare -con i socialisti, anche quelli dell'ala turatiana, che sembravano disposti ormai a compiere quanto Giolitti aveva pur sempre sognato, ad assumere, cioè, la propria parte di responsabilità al governo. · La convinzione dello statista <li Dronero apparve non già come l'abbaglio di un momento, ma come una convinzione ben radicata: non potersi fare, nel luglio del 1922, nessun governo contro i fascisti. A ottobre farà sapere che egli non credeva possibile nemmeno un ministero senza la diretta partecipazione di fascisti » (p'p. XLII-XLIII). Biblioteca Gino Bianco
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