120 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI I fatti del resto lo impongono anche al disopra delle nostre minori antipatie, risentimenti, ecc. Se non possono muoversi i Partiti ufficialmente, i socialisti dell'uno e dell'altro campo devono porre la questione e risolverla. Senza ritardo. Le cose non avvengono da sé; ma ad opera degli uomini. Il ritardo serve soltanto a diffondere un più largo scetticismo nelle masse, e a lasciare quindi penetrare negli spiriti indeboliti i veleni più opposti ».4 Ahimé! Tutto è invano. Troppo tardi. * G. MATTEOTTI Proprio, ducunt volentem fata, nolentem trahunt? E forse si pensa con rammarico: non si sarebbe potuto evitare tanta jattura, ove, nell'agosto del 1922, si fosse costituito il ministero Giolitti-De Gasperi-Turati, che avrebbe facilmente arrestato e impedito la marcia su Roma? Ma Filippo Turati, nella sua fedeltà verso il Partito, non se la sentì di entrare in un ministero di coalizione quando, fuori, il Partito Socialista, guidato dai massimalisti, perseguiva la tattica del « tutto o niente ».5 1 Op. cit., pp. 273-275. 5 Quali fossero gli ostacoli che impedirono la formazione dell'auspicato Ministero, indica Gabriele De Rosa nella prefazione all'opera di Luigi Sturzo Il partito popolare italiano, voi. II, « Popolarismo e fascismo - 1924 » (Zanichelli ed., Bologna, 1956). « ... Perché a Facta non succedesse di nuovo Facta, il Romolo Augustolo della democrazia italiana, sarebbe occorso un governo capace di restituire autorità e di fare rispettare la legge: un governo di popolari, di liberali, di democratici e di socialisti collaborazionisti. Un tentativo del genere venne fatto dall'onorevole Orlando. Due ostacoli egli aveva da superare : primo, disBibliotecaGino Bianco
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