Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

118 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI l'anima delle masse. Bisogna ritrovarle; se no finiamo come i bissolatiani. I massimalisti sono in condizioni forse peggiori delle nostre; unirsi con quei dirigenti è cosa poco simpatica; sono amcora più piccoli uomini, ma la unione può dare un nuovo spirito alle masse, le quali altrimenti o si appartano, o vanno al comunismo, se non anche qualcuno al fascismo. Bisogna far presto se non si vuole perdere tutto. Certo io non sto più oltre. in una situazione come l'attuale; con un Partito che fa tutto l'opposto di quello che si vuole; perché ognuno fa anarchicamente per conto proprio; o più esattamente non fa. lo perdo tutto il mio tempo a sollecitare gente che non si muove: mentre molto più potrei fare muovendomi da solo come mi sono accorto anche ora in questo breve turno in Sicilia. Tutti sono pervasi dallo spirito negativo. Non volevano che scrivessimo l'anno di dominazione; non hanno voluto conferenze; vogliono il nulla perché sono nulla. I o non intendo più oltre assistere a simile mortorio. Cerco la vita. Voglio la lotta contro il fascismo. Per vincerla bisogna inacerbirla. Ci vuole gente di buona volontà e non degli scettici. Fin da ora certamente ti dico che io non resto un minuto di più in un posto, dove non ottengo niente, perché nessuno risponde. Del tempo ne ho perduto anche troppo. La "Giustizia" bisogna disfarla; tutta. Si potrà poi rifare a Roma, ma su altre basi; se riconquisteremo ['"Avanti! "a Milano; il quale è fatto da gente assai più ignorante, ma che alme.no ha sensibilità e volontà ».3 MATTEOTTI * « ... Anzitutto è necessario prendere, rispetto alla Dittatura fascista, un atteggiamento diverso da quello tenuto fin qui; la nostra resistenza al regime arbitrario deve essere 3 Op. cit., pp. 271-272. BibliotecaGino Bianco

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