Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

Ì14 LA VITA E L;OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Chiamati ad aderire, i vari parlamentari risposero con giudizi disparati alla circolare del Turati affiancato da Modigliani, Amendola, Matteotti. 1 Nitti (30 aprile 1923): « Non credo utile alcuna opposizione da parte mia. I miei propositi sarebbero travisati. Non posso accettare quanto accade; non desidero opporre nulla. Rimango nelle mie idee di democrazia e di libertà ». « E però mi son messo da parte : non voglio essere né apostata, né ribelle ». « Trovo ottimo il movimento dell'Associazione proporzionalista di Milano ». Francesco Ruffini « consente pienamente nel contenuto della Petizione», però non può dare la sua firma perché da più di un anno si è dedicato a sistemare un Istituto a cui ha dato tutta la sua attività pubblica. lvanoe Bonomi non reputa opportuno che deputati firmino petizioni al Parlamento, in quanto non possono invocare il potere di cui sono parte. Raffaele Rossetti aderisce senza riserve; Sforza trova ottimo lo scritto, ma « c'è un perché esteriore che mi fa stimar preferibile non firmarlo ». Luzzatti: « per gravi ragioni tecniche e per delusioni che tutti abbiamo sugli effetti della proporzionale, non potrei aderire alla vostra petizione »; Giustino Fortunato : « Fui, se rammenti, tra i risoluti avversari della rappresentanza proporzionale, convinto che in un paese come il nostr.o essa si sarebbe tramutata in una mastodontica macchina di camorra e di maffia. La proporzionale quaggiù! Se tu sapessi, se tu vedessi! ». Luigi Sturzo : ha un dubbio sulla affermazione del riconoscimento giuridico dei partiti. Non avrebbe difficoltà a dare la sua firma, ma prima vuol consultare la direzione 1 Op. cit., cap. VII, pp. 209-260. BibliotecaGino Bianco

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