Alessandro Schiavi - La vita e l'opera di Giacomo Matteotti

SULLA SOGLIA DELL'ANNO TRAGICO Ul Conviene girare « abilmente » la posizione - dicono ancora i prudenti - non prendere di fronte l'avversario formidabilmente armato, ma cercare di avvicinarlo, di rabbonirlo, magari di conquistarselo. No, no, i giovani no, non saranno mai «abili»! Essi sentono tutto lo schifo e l'obbrobrio di una situazione come quella italiana, nella quale tra i capi del pentolone fascista la lotta è scatenata ... per donquistarsi l'anima di Mussolini; nella quale tra i capi delle democrazie, del liberalismo, e del clericalismo, la lotta divampa . .. per essere benevolmente considerati come amici del fascismo. No, no, i giovani una cosa sola sentono oggi: che il respiro è stretto alla gola, perché non v'è più libertà, che non la scienza ,o la coimpetenza domina, ma· la brutalità del bastone. E i giovani odiano la prepotenza. Essi non tollerano che l'Italia debba essere sempre governata dal bastone: sia esso quello di Radetzky, sia esso quello di Mussolini. Essi sono - convinti che anche il loro paese è wn paese civile, e può essere govèrnato come gli altri paesi civili. Essi non sopportano codeste stigmate di inferiorità .nazionale. E tanto meno sopportano che in una nazione moderna vi siano ancora due classi divérse di cittadini: i dominatori fascisti, con tutti i diritti, compreso quello dell'impunità per assassinio e gli iloti che non possono né muoversi, né dire, né pensare. Anche se materialmente essi subiscono tale stato di cose la loro mente, il loro sentimento vi si ribellano. Anche se la violenza cessa dall'essere atto, essi sentono che è in continuo stato di potenza, e domina con la paura e col terrore. E per i primi, in prima linea, appena possono, come possono, vogliono rivendicare il diritto di vita, di pensiero, di parola, di cittadinanza. BibliotecaGino Bianco

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