10 LA VITA E L'OPERA DI GIACOMO MATTEOTTI Né fu meno esigente, quale segretario del suo partito, - verso i suoi compagni deputati, spronandoli, eccitandoli, rimproverandoli, accorandosi della loro incomprensione dei doveri dell'ora dentro e fuori del Parlamento, pago soltanto, quale compenso, d<ell'affett,o paterno del suo maestro ed amico Filippo Turati. E come tanti ,di quei martiri venerati dai cre,denti sugli altari, anch',egli ebbe la prescienza che colle sue demmcie, e con le sue ac,cuse, egli si preparava il martirio, e si accingeva a pagar oolla vita la sua crociata contro la dittatura mussoliniana. Come è stato detto di Gesù che, dolce e umile di cuore, ha fatto sibilare una frusta sul dosso dei mercanti immondi, che furono le maledizioni che risvegliarono nei Farisei il primo desiderio di ucciderlo, c.osì, fin da quando Matteotti oominciò ,a notare, elencare, denwnci:are gli errori, le prepo_- tenze, le violenze, gli omicidi dei fascisti, senza tregua, colla promessa e la minaccia di ulteriori, continue denuncie ed . accuse davanti all'opini one pubblica del morr,;do intero, nacque nelle alte gerarchie il pensiero di eliminare dalla scena un avversario così disposto e deciso a nulla perdonare e a nulla dimenticare dei misfatti di Mussolini e d.ei suoi oomplici. Quel che c'era in lui, Matteotti, era soltanto fame e sete di giustizia, ma non fame e sete di vendetta, disposto · com'-era, per indole e per formazione ed educazione mentale, a soffrire persecuzioni per la giustizia, ma non mai a perseguitare chicchessia in nome della giustizia. Nella sua lotta contro i potenti, i ricchi, i dominatori dell'ora o di sempre, contro coloro che confondono la mistica colla politica e credono di coonest,are così la, loro condotta BibliotecaGino Bianco
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