Psiup e Pci di RE - Giacomo Matteotti e tutti i caduti per la libertà

(scusate) « Ma è veramente questo popolo degno di commemorare quest'uomo~» Ed bo risposto ((Si». Ho risposto si percbè io come tutti noi e come tutti voi, come classe operaia, ci siamo sempre, sempre, sempre e soli, soli, opposti al fascismo. · E' il nostro titolo di gloria, del quale andiamo orgogliosi e del quale non andremo mai abbastanza superbi. La classe lavoratrice da sola si oppose nella prima, nella seconda e nell'ultima ora a questo esperimento r.he doveva condurci dove ci ba condotti. E quando noi oggi rivendichiamo per la classe lavoratrice il posto di prima fila, di maggiore responsabilità, ma anche di maggior onere; di maggior peso, di maggior sacrificio nell'opera di ricostruzione, rioi questo primo posto lo rivendichiamo perchè alla classe lavoratrice dev'essere riconosciuta la priorità di questa opposizione tenace, che non defletlè mai, al fascismo e" alla sua volontà di dominio assoluto. Io sapevo però (e per questo ho accettato di parlare), che non venivo qui a commemorare un morto: Giacomo Matteotti non è morto: Matteotti vive, vive tra noi e il suo Spirito ba aleggiato protettore sul popolo italiano ed ha incoraggiato noi, nelle ore lunghe e dure dell'attesa e della lotta clandestina, a perseverare perchè la vittoria non sarebbe mancata. ((Egli vive, Egli è qui presente I», come con felice espressione disse Filippo 'rurati. Questa nobile figura di pensatore, costretto a fuggire dall'Italia come un malfattore, è morto in esilio senza che potesse rivedere la luce della libertà risplendere su questo nostro povero Paese. - Disse Turati. or sono già 20 anni: ~ La coscienza del popolo può essere assopita e compressa, ma non muore». Ecco la verità, -9 Biblioteca Gino Bianco

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