e nel carcere li fecaJ morire, come Antonio Gramsci. Antonio Gramsci sta al disopra di tutti i martiri che hanno lasciato la loro vita nel carcere, lontano dalla famiglia, dopo mesi e anni di sofferenze e di tormenti s'ta a testimoniare il nuovo metodo scientifico del fascismo, impaurito dalle conseguenze dell' assassinio dì Giacomo Matteotti. E gli italiani, amanti della libertà più che della loro vita, perseguitati. esuli, dovettero varcare i confini e andare altrove a cerca1·e un'ora di riposo e la possibilità di salvaguardare la loro vita per preservarsi per le battaglie del poi: ma· anche là giunse la mano di un sicario armato dal pazzo che si voleva vendicare e che della vendetta ha fatto lo scopo della sua vita, avendolo giurato il giorno in cui lo cacciarono a pedate dal Partito Socialista. Carlo Rosselli si era rifugiato in quella generosa terra di Francia, ove tanti nostri compagni riuscirono a trovare respiro, asilo e pane, talchè ·per alcuni divenne quella terra la seconda patria, veramente madre e non matrigna, come questa che ·li aveva costretti a scappare, ad andarsene perseguitati e vilipesi. La mano del sicario arrivò fin là e Rosselli è caduto, e con Rosselli tanti altri. E non parleremo di altri perchè questi ultimi nomi ché abbiamo citato possono bene, presi insieme, simboleggiare il martirio di tutto il popolo italiano, perseguitato per un quarto di secolo dai suoi nemici interni: · Giacomo Matteotti - Agostino Za.cca.relli - Antonio Piccinini - Antonio Gramsci - Carlo Rosselli di essi e per essi, per voi, possono assere ricordate le' parole che si attribuiscono a G. Matteoti e riferite da .. -7 Biblioteca Gino Bianco
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