mentre difendeva la sua cooperativa, la sua casa del popolo; quella cooperativa, quella casa del popolo di Correggio che, come tante altre case del popolo e cooperative, dovevano essere distrutte perchè_ il fascismo passasse. - Quella cooperativa che faceva parte di quell'insieme del nostro vecchi.o e glorioso movimento, sul quale si è detto tanfo, al quale si è anche qualche volta iogiustameute irriso, ma cbe costituiva assieme con tutte le altr~ cooperati ve e tutti gli altri nostri sodalizi, quella meravigliosa scuola di preparazione della classe lavoralrièe alla propria emancipazione, come ba riconosciuto Palmiro Togliatti, in occasione del suo passaggio da Reggio E., parlando alla folla reggiana. Lo dissi domenica scorsa, lo voglio ripetere oggi, percbè quel riconoscimento ci è giunto caro ed è sceso al nostro cuor.e di vecchi socialisti reggiani. Ha detto Togliatti; ~ Dai lavoratori e braccianti reggiani siamo venuti ad imparare come si prepari la Società Socialista, come si lavora per creare la Società Socialista;• cbe non può essere soltanto il risultato di una manifestazione di entusiasmo e di entusiasti. ma che può essere soltanto il risultato di un opera feconda fatti va, imiistente, consistente di una classe preparata e capace di assurgere a padrona dei propri destini. Noi non potevamo non ricordare che questa nostra terra è stata macchiata anche dal sangue di un altro· nostro buono e caro compagno, buono nel significato pieno, assoluto, completo della parola: Antonio Piccinini. Buono e caro: caro perchè ci fu particolarmente ,vicino nelle ore più dure e difficili della nostra disfatta. Perchè fummo sconfitti. E' inutile cercare delle giustificazioni: fummo sconfitti; ma non è vero che gli _sconfitti abbiano sempre torto, perchè i fatti sono qui -5 Biblioteca Gino Bianco
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