-scienza civile del nostro popolo, ·1a coscienza morale, -se non spenta, si è assopita; e la gioventù, quella balda gioventù italiana, che aveva saputo combattere tante belle battaglie per la libertà e l'indipendenza del Paese, questa gioventù fu condannata a vivere senza -credere (ecco la tragedia della nostra gioventù: non avere avuto una luce ideale verso la quale rivolgersi per sollevarsi al disopra delle brutture e delle miserie -che la contornavano), questa gioventù fu costretta a vendere la propria coscienza, nella ricerca affannosa -dell'impiego e del posto che era possibile soltanto se la coscienza era assopita. Ecco la peggiore delle infamie ~ la premessa che spiega, se non giustifica, tutto il resto. L'ultimo discorso Compagni, è venuta poi l'ora dell'ultimo discorso. Le elezioni del 199!4, che qualcuno di noi ha vis- -auto, furono l'episodio culminante della violenza col- .Iettiva contro il1 popolo italiano. Matteotti per incarico del suo partito, mette in istato di accusa quasi tutti coloro che sùn:o stati eletti -e in un memorabile discorso alla Camera chiede che vengano annullate queste elezioni. Questo discorso gli doveva co~tare la vità. Egli lo· sapeva· e sapeva da tempo che lo si insidiava, ma non per questo desistetlè <dalla lotta, mai. JiJ ai compagni ed aglì altri colleghi deputati che Io congratulavano per il successo di questo suo dìseorso, egli rispose ·(e fu facile profeta, pùrtroppo !) : « Oggi voi vi congratulate con me, ma (rà , poco in quest'Aula mi commemorerete~. Infatti cinque ,giorni dopo egli' veni va. ucciso. - 11 Bibliòfeca Gino Bianco
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