-5 E chi quell'uomo temeva e odiava come il vizio odia la virtù, volle gli fosse recata la prova che il delitto era stato consumato. ' Voi, oggi, inorridite, noi Lutti ancora inorridiamo al pensiero che un crimine così orrendo sia stato compiuto a sfregio ed onta di tanti secoli di civiltà; eppure il delitto fu compiuto e ci f.u anche chi a quel martirio irrise e di quelle carni straziate fece oggetto di scherno. Voi conoscete la cronaca, che già s'è fatta storia, e si farà leggenda per i nostri nepoti. Nè io veglio, qui, ripeterla, se non fugacissimamente e soltanto per i più giovani. per coloro che non sanno perchè non erano ancor nati, o per quegli altri che non trovan tempo nè voglia di accostarsi ai nostri vecl'Chie cari libri, ai nostri giornali d.' un tempo, cosi modesti e così onesti. lo parlo soprattutto per coloro che han sentito parlare di Giacomo Matteotti e del suo martirio, ma ne ignorano, per dir così, la genesi; e parlo un po' anche per noi che ormai ci incamminiamo a rapidi passi verso il tramonto; per noi che vedemmo e udimmo e piangemmo in quel lontano Giugno che vide tanto sacrificio reso inutile allora. Ma il sacrificio dei martiri non è mai stèrile, e se oggi siamo qui lo dobbiamo anche a Giacomo Matteotti. Ora io voglio, qui, solo accennare come nell'ottobre del l\>~'i!,per codardia dei più e per vana resistenza di pochi, per tradimento d'un re troppo piccolo e troppo debole, ed anche troppo immemore per regger la corona che i plebisciti gli ave- / van dato, una schiera d' avventurieri s' inpadronì dell' llalia lasciando dietro sè una scia di cadaveri di incendi di devastazioni. Ma il crimine cerca sempre una giustificazione .i una legittimazione, come già vollero i due Napoleonidi. E l'oligarchia imperante, falla regime, e per il sadismo di estorcere alla vittima un consenso altrimenti impossibile, e per la necessità di mascherarsi nei confronti dello straniero che ci osserva, volle le elezioni. le elezioni col popolo in catene, col popolo terrorizzato. I « ludi cartacei,.. Oh sì, quelli eran veramente «ludi cartacei,., eran beffa e scherno ad un tempo. Una coltre funerea si era stesa su questa terra, che pur aveva visto il gesto liberatore di ]:3alilla, l'impeto delle Cinque Biblioteca Gino Bianco
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