- 17 Egli non volle. « Penso che pochissimi casi offra la storia del martirio umano - scrisse in quei giorni Giovanni Zibordi - di un sa crificio affrontato così consapevolmente e deliberatamente, di un peri!'olo supremo accettalo e voluto così freddamente, come quello a cui si preparò e si accostò, per tre anni un poco ogni 'giorno, Giacomo Matteotti ». . Oh quanti furono o son quelli che chiamano questi eroi, questi privilegiati dello spirito, come degli «invasati», dei « fissati», dei «fanatici», che non hanno il senso della realtà! Oh quanti sono i don Abbondio che saprebbero indicare la via per scansar noi!\, ancorché all'angolo di una strada di campagna ci sian quei dùe bravi a far quella famosa ambasciata! Oh come a Lui sarebbe stato facile vivere fra gli agi e le mollezze di una grande città, facendo magari qw,lche apparizione fugace fra i suoi contadini del Polesine pP,r riceverne i· conti del raccolto I · Oh come gli sarebbe stato facile -rinchiudersi nella torre blindala del suo egoismo, chiedendo alla vita la coppa del piacerei Egli non volle. Volle invece, consapevolmente, mettersi a serv1z10 degli umili per risollevarli, farli uomini, indirizzarli nella via del riscatto. Volle. sovra tutto, difendere e affermare la Libertà, che è la forma più augusta di dignità umana, perchè si identifica con la Giustizia, non potendovi esser Giustizia senza Libertà. Giacomo Matteotti è, così, il protomartire della nostra libertà,. non soltanto di noi socialisti, ma di tutti gli uomini. Egli salendo il Golgota l'ha testimoniata, l'ha esaltata, l'ha conckmata. Prima che il màrtire di un partito politico, Egli è il mar~ tire della Libertà. Insorgendo contro le elezioni beffarde e bastarde, contro l'oppressione della fazione che s'era im;ignorita dell'Italia, Egli si affermò campione augusto dell'uomo libero. Non può comprendere il sacrificio suo chi, comunque. in notne di qualunque idea, sia pur essa nobile, non intende e afferma che bene supremo dell'uomo è la Iibèrtà. condizione necessaria e insostituibile per ogni altra conquista. BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==