12 - ogni giorno. Egli pensa va che non si educano le masse istillando nel loro animo il mito del colpo di mano. Egli sapeva che la sommossa, la rivolta, in un paese retto a regime democratico e parlamentare, non sono che un episodio di epilessia collettiva. Ora il bolscevismo, che stipendiali venutici da Mosca e i loro agenti indigeni andavano diffondendo in Italia, altro non· era cbe un episodio di epilessia colletti va. . Egli ne indovinò il pericolo per gli stessi lavoratori e diede il colpo d'arresto. Forse troppo tardi. Non è questo il momento di fare un'analisi - al lume della verità storica - per accertarci se la condotta del Parlito socialista nei confronti della prima guerra mondiale fu delle più sagge. Andremmo troppo lontano e ascenderemmo uei cieli della metafisica. Tuttavia, qualunque sia il giudizio ,·be ciascuno di noi possa dare su quel periodo tormentoso e tormentante, resta il fatto che un popolo intero vinse la guerra. La vittoria fu il coronamento di uno sforzo collettivo, nel quale i lavoratori avevano avuto la parte maggiore. Era quindi legittimo che ne raccogliessero anche i frutti, e, sull'esempio di paesi più evoluli, si inserissero senza riserve nella realtà nazionale per imprimervi un'altra_ direzione. In altri termini che: assumessero la corresponsabilità dl'l potere per volgere tutta l'azione governativa a b1:,neficio delle classi più diseredate quale avvio al socialismo. E poichè la borghesia italiana appariva in declino ma non priva ancora di quelle energie sia pure crepuscolari che le consenti vano di resistem, e' il proletariato, sorpreso da!{li a vveni111enti, non era ancor maturo per riceverne la successione, nell'jato - cioè nella congiuntura tra il passato e il futuro, vale a dire nel presente - era utile e necessario addì venire ad accordi t collaborazione con altre forze, che concorressero all'avviamento graduale della classe lavoratrice all'autogoverno e l'abilitassero alla gestione della cosa pubblica .. Era proprio quanto il così spesso deriso socialismo riformista delle pecore re~giane - gregge che aveva per pastori uomini che si chiamavano Carnillo Prampolini, Antonio Vergaanini, Giovanni Zibordi, Luigi Roversi - aveva praticato fin dalle rea;1ote origini dando vita ad una fitta rete di cooperalive Biblioteca Gino Bianco
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