8 - * * * Il capo del Governo, il mandante, alla Vedova che, straziata dal dolore, gli chiedeva che le venisse reso il marito, dava mendaci promesse, mentr'egli già sapeva che il delitto era stato consumato, e che la macchina tragica correva correva per la campagna rOJilana col suo carico, di obbrobrio e di gloria, di obbrobrio per gli assassini, di gloria per la vittima. E la macchina non aveva soste, non sapeva dove posare, dove deporre quel carico, dove mettere quelle povere membra ormai inanimate. E sembrava che già la Giustizia quella vera, quella che non sempre è dei contemporanei, ma giunge immancabile anche se lenta, percbè la storia è sempre vindice - sembrava che la Giustizia fosse lì all'inseguimento. Il terrore era negli as;;assini. • "Giunsero finalmente in una boscaglia, scavarono in frelta una fossa profonda pochi centimetri e larga poco più d'un metro. I vi Reppellirono la salma. Per un mese e sei gio_rni il cadavere di Giacomo Matteotti venne occultato. La stampa parlava, congetturava, tutta l'opinione pubblica malediva al delitto, esecrava il mandante o i mandanti e gli esecutori. Alla Camera un deputato di parte repubblicana - Eugenio Chiesa - gridò: « Governo complice» ! Ma gli assassini eran protetti, in alto, molto in alto. 11capo della polizia - quel maresciallo De Bono che doveva poi esser fucilato dai suoi stessi compagni di partito nel poligono ,li Verona - proteggeva assassini e complici. Sviò le indagini. Ma lo scandalo dilagava. Tutto il regime era investito da quest'ondata dì sdegno che saliva, saliva e avrebbe sommerso i respon-· sabili. La commozione aveva preso tutti gli uomini. I fascisti più onesti gettavano il distintivo. Solo il re, curvo sulle sue monete, fu sordo. Ma quel che i criminali tentarono, la natura non volle. La natura, la madre terra, cui quel sacro fardello era stato affidato perchè si facesse complice del delitto occultandolo, lo restituì alla luce. Fu l'istinto delle bestie - più umane delle belve umane - che scoprirono il cadavere. Era anrora là. sfatto, con la lima infilta nel petto. Biblioteca Gino Bianco
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