-5nomi e la memoria di tutti noi. Nessuno s'incaricherà più ili leggere la sua prosa tronfia e sconclusionata, i ritmi del Dl'ie •irile dolore. Ma il suo nome, Eccellenza, vivrà ancora e non sarà tt1ato a nessuna opera duratura dell'ingegno, a nessun fatto 'ili armi, a nessuna legge ammirabile, no, sarà indissoluhilmente, implacabilmente incatenato al nome di Giacomo Matteotti. Nerone seppe uccidere da quanto e più di lei. Ma fu un genialoide e resse con mano ferma i destini d'un impere eorroso, tenne a freno legioni, nemici, pretoriani. Seao passati duemil'anni, ormai ..... La Storia chiede: Nero ne? La eco risponde: Brittanice. Teodorico fu, Eccellenza, il più gran condottiere di sua 8ente, cui dette vittorie e glorie, cui conquistò a sede uno cf,ei più fertili, dei più bei paest allora conosciuti; fu un gra~è!e l~gislat-0re, un gran re; fu, Eccellenza, tutto quel ch'ella nbn è. Dove giacciono le sue ossa? Il mausoleo di Ravenna è c)I~ po d'ombre e di misteri. La storia chiede: Teodorico? la 'i&o risponde : Boezio. Fu Federico II un nobile cavaliere. Bello di persona e d'&nima. Sotto la capellatura bionda e nei grandi occhi as- .zurri aliavano i sogn~· tutti delle foreste vergini di Soa~. E tenne a battesimo nella sua Corte la bella lingua del si e, maestro d'armi, fu in pari tempo maestro di cortesia e forgiatore d.i othme leggi e padre al suo popolo. Il suo cadayere? Lo cercano errando le streghe fra il gorgogliare deE'aaqua del Busento insieme a quello d'uno che gli era forse an, lo cercano a notte sotto la quercia di Benevento insiPme ·a quello che gli fu erede e perse, ne la battaglia, il trono. Che cosa ci rimane di lui? Qualche verso d'amore. La sto)ìa chiede: Federico? La eco risponde: Pier della Vigna. La stolta ambizione e l'infamia grottesca di Francesco IV di Modena hanno un nome: Ciro Menotti. Lo stesso capeBiblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==