- 45Ioi, su questi scogli, sotto queste stelle. Dorme forse con Lui a SLaglieno? Doveva attendere che un popolo lo seguis5e, Colombo, per dare un nuovo continente all'umanità, per andare verso una nuova ignota Golgonda, verso la delusione, forse, dell'Atlantide inabissata? Sperò forse che un popolo lo seguisse, Lui, quando si mosse? L'han detto dopo, ma Egli lo sapeva prima di cominciare l'ascesa triste del suo Golgota; camminò per mezzo un cimitero. E ìl fig·liuol Suo, il primogenito del suo pensiero, lo sgozzato di Sapri, con quanti mosse e che sperava? E l'a.Jtro, il Suo braccio di fulmine, il Nazareno biondo della libertà, in chi credeva la sera fra1rante di Maggio in cui scese da Villa Spinola per salpare verso la grande gesta? La storia la fanno gli eroi e le minoranze eroiche. Ed essi, in pochi, avevan solidamente costruito. Il popolo lo hanno infradiciato in cinquant'anni quelli che credono che la rivoluzione sia il risultato d'uno scarso raccolto di patate o d'uno squilibrio dei cambi. E d'un popolo infradiciato in tal guisa può impadronirsi anche un ciarlatano impazzito. Noi però abbiamo il dovere, H dovere di sveglif!,rlo, di liberarlo ... - .. ** Sono passati due anni. Credo ancora, lontano, esule, solo, a quel dovere. ·che sopratutto ci impone di lavare un'onta. E' il terzo anniversario. L'assassinio di Giacomo Matteotti non è il delitto di Benito Mussolini, è il delitto del capo del governo italiano e di tuHo il suo partito, partilo che, per nostra vergogna, è ancor-a al potere e rappresenta dinnanzi al mondo l'Italia: è quindi, ufficialmente, il delitto di tutto un popolo. Chi non si ribella è complice. L'immobilità all'annuncio della sua morte - se i capi erano vili, il popolo doveva trovarsi un capo - l'inerzia dinnanzi àl chiarirsi delle responsabilità, l'rrrbelle Biblioteca Grn Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==