Mario Mariani - Matteotti

-30aspetta la Lancia lungo la Flaminia. Nell'interno della vettura Matteotti, riavutosi, si dibatte. Dumini assesta il colpo di pugnale che '1o finisce mentre la vittima lascia il suo testamento politico alla storia con la frase lapidaria: Uccidete me, ma l'ideale che è in me non potrete ucciderlo mai. Non doveva essere ucciso subito. Volevano seviziarlo a lungo. Le belve amano che l'agonia delle vittime sia lenta. Doveva essere tenuto prigioniero, gli si dovevano strappare chi sa quali segreti di chi sa quali congiure antinazionali... .. La casa d'un fascista di Monterotondo doveva servire da careere, alla tortura, doveva fare da Morgue. Ma la Lancia è ormai una bara e per un gforno intero le due macchine macabre corrono la campagna per negare un cimitero a un cadavere. Dove lo hanno sepolto? Il carabiniere pagato perchè trovasse il cadavere alla Quartarella quando la decompo.3izione ave,va ormai cancellato la traccia del f.erro onde si potesse avvalorare 'la buffa . versione della sincope non potè illudere nessuno. Un giorno anche intorno ai particolari ancora oscuri e ohe del resto sono pochissimo interessanti si farà la luce. La farà forse Amerigo Dumini che, uscito di carcere, ha avuto per tutto compenso ?inquemila lire e, lamentatosi della meschina mercede, ha dovuto rientrare in carcere. La farà. se il Duce non provvede o non ha già provvisto, come corre la voce insistentemerite in Italia, a chiuder per sempre la bocca anche a lui. Amerigo Dumini riconsegna la Lancia macchiata del sangue del martire a Filippelli e la mattina dell'undici va a palazzo Chigi a render conto del suo operato al Duce. E ~li ~onse~na il portafogli e altre carte della vittima. Be:ni!,oMussolini è contento. Il suo cinismo e quello di l"arinacci, .che è perfettamente edotto del delitto, dimostrano Biblioteca Gino Bianco

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