Mario Mariani - Matteotti

- 18spirituali e il cui consiglio giovò senza dubbio ad innalzarlo alla carica di segretario del Partito Unitado dopo il distacco dei Massimalisti - 1922 -. La lotta aspra sostenuta da:l Matteotti nel suo collegio contro i fascisti, il fatto che egli avesse già subito una volta sevizie e, ciò non ostante, non si fosse ritirato da:ll'agone, la . pubblicazione di « Un anno di dittatura fascista » terribile atto d'accusa meticolosamente documentato degli errori e degli ,orrori del Regime, un suo viaggio all'estero, il discorso di Brnxelles, e articoli suoi pubblicati in giornali inglesi contro Mussolini debbono avergli specialmente concitalo lo odio del Duce. Si deve aggiungere a questo il fatto che Matteotti aveva sempre appadenuto a quella pattuglia riformista 'furatiana cui Mussolini ,·improverava la sua espulsione dal Partito Socialista e che perseguitava in particolar modo col suo odio da mentecatto e che Giacomo Matteotti professava sempre, anche nei privati conversari, non soltanto una avversione politica per il capo del governo, ma un disprezzo assoluto del'le sue quali là intellettuali. E' nell'estate del 1923 che il nuovo segretario del partito riformista comincia ad esser fatto segno alle condanne del Duce. I generici incilame!)ti a delinquere contenuti in quasi tutti i discorsi e in tutti gli articoli che il Presiden'te del Consiglio, non osante le gravi cure del governo, continua a mandare al Popolo d'Italia e a L'Impero, appunto nell'estate del 23 si fanno più espliciti e designano senza sottintesi il Matrootti all'ira fascista. Con la consueta eleganza Benito Mussolini scrive in Il Popolo d'Italia del 27 Maggio : Ma i varii Turati e Modigliani e simili Matteotti sono pregati di· ricomporsi nel silenzio dei trapassati perchè il fascismo. comincia ad essere ripreso da una strana nostalgia ~egli anni passati. BibliotecaGinoBianco

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