--14con un colpo di mano cui s'eran prestati molti altri illusi che non lo credevano allora pericoloso quanto egli si è poi in effetto dimostrato. La vittoria di Mussolini fu dovuta sopratutto alla buona fede di avversari lega.litari i quali ritenevano impossibile il ripetersi nel secolo v,entesimo d'un fenomeno borgiano. Essi pensavano che i suoi delitti stancassero il popolo e retrocedevano di giorno in giorno dicendosi sempre: fin qui non arriva, questo segno non lo olrepassa. Egli oltrepa·ssava tutto. E' andato oltre ogni limHe prevedibile. Valentino Borgia e Ivan il Terribile sono rinati, dopo la rivoluzione francese, dopo la democrazia del diciannovesimo secolo, in lui. La strage di Torino, quel,Ja di 'Firenze, il lento, tragico martirio di Molinella, la soppressione perfida e in modi svariati di tutti gli avversari temibili, da Matteotti ad Amendola da Gobetti a Capello, l'esilio o l'imprigionamento degli altri sono stati conseguiti da lui secondo un piano di una raffinatezza avvelenata che certamente era difficile imaginare possibile nel nostro tempo. Purtuttavia gli uomini che glj si opponevano, se fossero stati uomini politici, avrebbero dovuto rendersi conto subito della sua tragica pazzia, della sua ferocia, della sua crudeltà. Niente. Non capirono nulla. Essi erano stati edupati a una strana teoria secondo la quale un fenomeno è sempre un fenomeno di classe. In omaggio a tale teoria essi avevano disperso per anni le forze rivoluzionarie: proletari da un lato, borghesi da l'altr·o. Impossibile ammettere che tra i proletari ci fosse un delinquente, impossibile ammettere che la de,Iinquenza di una intera classe, la borghesia, potesse oltrepassare i limiti consentiti dai costumi moderni, dalle conquiste civili della rivoluzione francese e del diciannovesimo secolo: tanto che, per loro, Mussolini non era Mussolini, la sua responsabilità inB1b ,oteca G'ino Bianco
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