« Bisogna dunque avere idee chiare sulla via da percorrere e resistenza per passare. Gli equivoci non sono permessi. Non basta più ripetere: "io sugnu intransigente". Bisogna fare: o di qua o di là! o col socialismo o col comunismo. La persistenza del massimalismo equivoco danneggia ogni giorno più. Potranno arrivare momenti storici importanti; e in quei momenti bisogna esser pronti e prendere la via. « Col massimalismo equivoco invece nulla si conclude. Esso si balocca colle abilità del caffè di provincia; attende che gli unitari vadano al governo per ridare ad esso la libertà! Oppure attende che i comunisti si armino e disarmino i fascisti per uscire all'azione! E frattanto colla marca del giornale e l'ingeni\à del➔ la massa costituisce un permanente ricatto o impedimento agli uni e agli altri. « E' tempo che questo finisca. L'equivoco può profittare a trenta individui ma danneggia miliorij di lavoratori. ' « I quali lavoratori non possono più esimersi dal pensare e dal decidere. La libertà e il socialismo non piovono dall'alto. Bisogna conquistarseli, marciando uniti contro l'avversario e spezzando Io equivoco che impedisce la marcia ». Contro il metodo apertamente dittatoriale dei comunisti, e contro quello dei massimalisti, equivoco, irresoluto, ondeggiante fra democrazia e dittatura, Matteotti difese sempre, senza infingimenti ed a spada tratta, il metodo del socialismo tradizionale, che valse a Lui ed ai compagni del Partito Unitario l'espulsione dal vecchio Partito Socialista. « Il Partito Socialista Unitario - si legge nell'opuscolo: Le direttive del P.S.U. dovuto alla sua persona - repugna dal metodo della dittatura e della violenza. Esso riconosce che in fatto la violenza non può essere cancellata dalla storia e che occorre anche prevederla per dif~ndersene; ma non può e non deve accettarla come metodo. Esso subisce in questo momento la dittatura di una fazione favorita dalla classe capitalista; ma a tanto maggior ragione non può indicarla come propria aspirazione ideale. La guerra, che noi detestiamo fra le nazioni, neppure la desideriamo fra le 22 BibliotecaGino Bianco classi perchè non risolve definitivamente nessuna questione, ma tutte le perpetua in una alterna vicenda di oppressioni e di distruzioni dei migliori prodotti della civiltà e del lavoro ». Queste citazioni definiscono all'evidenza l'orientamento socialista di Matteotti. Egli fu uno stretto gradualista un social-democratico, come i seguaci incondizionati, e quelli ... « sino a un certo punto », del verbo di Mosca usano con goffo spregio, ~hiamare coloro che non rinnegarono mai il socialismo tradizionale per le sue fosche parodie venute di moda dopo la guerra; un marxista, cioè, pel quale la rivoluzione proletaria non è la costruzione improvvisa di alcuni capi al potere, in eccezionali congiunture, alla testa di masse incoscienti; ma il risultato dello sforzo autonomo, libero e cosciente, della stessa classe lavoratrice. Del resto il gradualism~ di Matteotti - il quale non fu un teorico -, più che dai Suoi scritti di propaganda, è attestato dalla positiva Sua attività di uomo politico, di deputato, di Segretario del Partito. E la Sua politica - la politica del Partito Socialista Unitario - invano suggerita negli scorsi anni, quando accoglierla avrebbe risparmiato al popolo italiano lo strazio presente; per la quale Egli venne cacciato dal vecchio Partito: che fu sino alla Sua morte derisa e negata da quegli stessi che dovevano farsene strumento; la politica di coalizione delle forze democratiche per la difesa della civiltà minacciata di distruzione dalle tendenze reazionarie create dalla guerra; questa politica oggi appare a tutti gli uomini liberi l'unica via della salvezza. Perseguirla tenacemente e portarla al trionfo a prezzo di ogni sacrificio, è compito e dovere di tutti coloro che vogliono essere degni del sacrificio di Giacomo Matteotti. « l'azione soclallsta • periodico d'Informazione della Federazione Ml lanese del P.S.I. - VI aie Lunigiana, 35-37 Autorizzazione Trlbun. di MIiano n. 4415 del 1 - 10 · 1959. - Direttore reaponHblle Antonio Natali
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