Giovani socialisti unitari - Matteotti : 10 giugno 1925 - 1966

cule alla questione della famiglia. E non mancò la nota allegra del vecchio barcaiolo, che ignora tutt'oggi, di aver parlato e scherzato col Martire. Alla Birreria _Italia, dove ci recammo, con due avvocati', dop"o-'_.il-pranzo; m'ac- ' ·. corsi che eravamp spiati da un. gruppo di poliziotti. Lo avvertii e lasciammo subi"fòil locale. Dopo pochi passi p~rò •i poliziotti ci fe!"marÒ'no, ci èhiesero le· generalità e ci 'invitarono a seguirli/i~ ·,:..., - L'On. Matteotti, ma mille scuse ... Ella onorevole può andare dove le piace. A Matteotti. la soluzione non j)iacqµe_. - Scusi _; egli disse al funzionario - ·. giacchè i miei amici· debbono venire con; loro, mi permetta che li acéompàgni. Fu accontentato. . , In Questura brevi interrogatori, ma lunga attesa. Quanèfo ci annùilciano di potèt andare leggo nei suoi occhi che bisognava a qualunque costo non farsi seguire. Facemmo le scale in un attimo e giunti in istrada ci demmo ad una corsa pazza, riuscendo a far perdere le nostre tracce. In men che si dica fummo all'albergo e qui... l'ing. Mascagni mi diede la buona notte. Rincaso, ma subito dopo odo bussare alla porta. Chi è? - domando. - La forza pubblica. Il funzionario, cui avevo dovuto lasciare l'indirizzo di casa, aveva pensato di farmi fare una visita a domicilio. Gli agenti mi chiedono notizie di Matteotti e visitano dappertutto. Nella camera da letto il respiro di uno che dorme li mette in sospetto e prima di aprire l'interruttore pensano di svegliare il dormiente. Una non cortese esclamazione raggiunse l'incauto disturbatore ... Era mio cugino. Delusi ritornano a chiedermi dove si sia ficcato Matteotti e finalmente mi lasciano. Al mattino appresi che per tutta la notte avevano fatto la guardia al mio portone d'ingresso. Mi affacciai al balcone e li riconobbi. Fui così costretto a fare avvertire Matteotti di non aspettarmi. Il giorno dopo egli fu ad Egesta per ammirare quel colosso d'arte, mentre a Girgenti la questura, per un brutto tiro giocatole, lo attendeva invano alla stazione. Da Roma, Segretario infaticabile del 18 Biblioteca Gino Bianco Partito, Matteotti si dedicò intensamente al movimento siciliano convinto che dalla ribelle isola dovesse partire il grido liberatore della riscossa antifascista. Vengono le maledette elezioni del 1924 e la' Sicilia socia.lista . pone a capo dei suoi cand.idati Filippo Tùr.ati. fome simb~lo;· cofnc.'.bà:ndicra. .I lavoratori siciliani sperano che l'illustre com()8gno vada. in mezzo··_a loro, ma eg-li non "'J)UÒ accontentarli e'- nel marzo Matteotti ritorna ancora a Palermo. Allo sbarcadero siamo in pochi per ragioni ·di. tattica precauzionale. Matteòtti scende dal piroscafo e ci salùta col suo sorriso di bontà e di amore. Ha ':!ria valigetta e due pacchi di stampati: !"anifesti e schede tipo, contrassegni elettorali ed opuscoli.. _ " In càsa Nicotri fa ·una breve colazione, ma saputo di un comizio dell'on. Macchi corre ad ascoltarlo. Ritorna a casa e mi fa telefonare a Reggio Calabria per far preparare un comizio per il giorno dopo. Anche se l'autorità dovesse vietarlo - mi dice - di avvertire il compagno Triolo - bisogna annunziarlo lo_ stesso. Era il modo di far rileva;e sempre più l'arbitrio del governo. Alle 13 tutto è pronto per il nostro comizio.. privato, ma le porte del locale che avevamo adibito sono sbarrate da alquante centinaia di manganellatori ;n camicia nera per non fare entrare Matteotti. Degli invitati i più coraggiosi e non sono pochi entrano, i timidi ritornµno indietro. La polizia intanto ci consiglia di riman• dare la manifestazione per evitare incidenti. Noi faremo il comizio ad ogni costo - dice Matteotti -. Ma occorre farlo entrare non riconosciuto. Com_.; fare? Nicotri, Guarnieri, Ventimiglia, altri ed io ci rechiamo alla località stabilita dirimpetto alla Cattedrale salendo per corso Vittorio da Piazza Vigliano; Matteotti e Gallina vengono dalla parte opposta. Gli sguardi si fissano sul nostro gruppo per scorgervi Matteotti ma dei fascisti nessuno doveva conoscerlo se essi cercavano un Matteotti con tanto di barba e di cappello. Contemporaneamente Matteotti e Gallina entravano dalla porta dove facevano guardia numerosi universitari. Il nostro

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