MATTEOT INSICILIA di GIOSUE' FIORENTINO (RICORDI PERSONALI) ... Fu da allora che lo conobbi più da vicino. Il Convegno da lui indetto a Catania era la prima voce che si levava nel campo delle opposizioni, dopo la marcia su Roma e non ci meravigliò affatto il divieto prefettizio. Ma insofferente dell'arbitrio, Matteotti volle affermare il diritto di riunirsi pacificamente: il Convegno fu tenuto lo stesso. Non si erano ancora chiusi i lavori quando dai vicini paesi una voce di disperazione ci giunse. Il Mongibello s'era destato ... Matteotti non ci pensò su due volte. In giornata fu sui luoghi della sciagura per porgere la parola del conforto a chi impotente vedeva distruggere la casetta ed il podere dall'incendio inesorabile della lava. E mentre i giornali più o meno ufficiosi ·pubblicavano notizie scoraggianti e pessimistiche, Egli freddo osservatore e paziente ricercatore della verità, inviava alla « Giustizia )> le sue incisive corrispondenze col più alto senso di responsabilità. Dopo fummo a Palermo. Matteotti riconosciuto in una stazione intermedia da un alto funzionario, che curò di avvertire la polizia di Palermo, fu accolto all'arrivo BibliotecaGino Bianco con tutti gli onori... Due espertissimi cani da caccia gli si appiccicarono alle calcagna, ma egli finge di non accorgersene . Monta in carrozza insieme a un operaio e via. Mentre la carrozza scivola per Via Cavour, una voce impone al cocchiere di fermarsi. I cavalli s'arrestano, ma grande è la sorpresa degli agenti quando alla loro presenza non scorgono che l'operaio, cui chiedono invano conto di Matteotti. Nè il cocchiere sa dare migliori spiegazioni, sicchè l'uno e l'altro sono accompagnati in Questura. Cosa era avvenuto? Matteotti approfittando dello svolto di un vicolo, il cui angolo offre una buona portineria per ripararsi, ~ra disceso, mentre la carrozza continuava a correre. Dopo la riunione dell'assemblea sezionale era già sera. Matteotti, squisito animo di poeta, mi manifestò il desiderio di fare, come a Catania, una passeggiata in barca. In carrozza Lui, uno studente ed io ci avviammo al porto. Fu un'ora di ricreazione sublime. Mentre la barchetta mollemente si curava sotto l'argentea luce della luna noi parlammo di tutto un po'. Dalle bellezze del Monte Pellegrino a noi prossimo, al problema della scuola, dalle storie delle glorie si17
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