Il .Segretario det· Partito di ROBERTOVERATTI Il primo anniversario della morte di Giacomo Matteotti trova ancora oppressi dal giogo disonorante i Suoi fratelli di fede e di lotta, trova ancora accampati al governo del Paese i Suoi assassini. Non è quindi ancora giunto il giorno della sua commemorazione. Il nostro Martire lo commemoreremo solo quando il mandato sacro che Egli ci ha lasciato morendo sarà adempiuto, quando il popolo Italiano avrà finalmente riscattato, con la propria riscossa l'onta e l'umiliazione del servaggio. Oggi, mentre la lotta continua e si accanisce e si esaspera ogni giorno, dobbiamo solo ricordarlo, per trarre dalla Sua memoria e dal Suo esempio nuovo sprone a perseverare nella battaglia irreducibile. Ricordiamo il deputato, il giornalista, lo studioso, il pubblico amministratore, ma ricordiamo soprattutto - perchè qui veramente rifulsero in tutta la loro grandezza la Sua abnegazione, la Sua forza, le Sue eccezionali benemerenze - il Segretario del Partito. 10 Biblioteca Gino Bianco Creare ex novo un partito, in piena offensiva reazionaria, sollo la raffica delle violenze e delle persecuzioni, mentre nelle file socialiste l'amarezza della scissione si aggiungeva allo scoramento per la sconfitta, che appariva ormai irreparabile con l'assunzione del fascismo _al Governo; quando il rapido passaggio dalle illusioni del trionfo di pochi mesi addietro alla triste reallà della disfatta aveva diffuso nel proletariato il disorientamento e lo sconforto, era tale impresa che avrebbe disanimato chiunque: Matteotti centuplicò le proprie energie e riuscì nell'intento. Del partito Egli fu l'organizzatore tenace cd instancabile, il condottiero vigoroso cd impavido, l'animatore appassionato ed entusiasta. Era soprattutto un magnifico suscitatore di energie; giovane d'anni, sebbene anziano di milizia. Egli sapeva infondere in chi lo circondava un soffio della Sua giovinezza eroica. Giovinezza intessuta di austera preparazione, fornita di solida cultura, temprata dalla lotta e dal sacri-
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