Matteotti : fatti e documenti

IX. - La commedia giudiziaria ---•••--- Il contegno del Dum~ni dopo il suo arresto ci indica coor..e il mandante Mluissolini e i suoi correi e complici .a'bbiano poco a p<>co costruito il piano di difesa. Nei prin:~ intel'!l'ogatori ai magistrati inquirenti (Del-- Giudice e Tancredi) Dum1ini nego~ di aver partecipato c0imU1nque al delitto. , . Aveva l'aria di chi spera in un miracoloso salvamento. Nonostante le prrove sem1pre più gravi accertate sul mo.sfatto - come le imlpronte digitali rilevate nell'autorr..iobile, riconosciute per sue, e gli indumenti. insanguinati rinvenuti nella sua valigia - si ostinava a negare in blocco gli addebiti mossigli dai magistrati, pure facendo trapelare che egli attendeva ancora prima di decidersi a _parlare. Ed infatti, quando in uno dei primi interrogatori i magistrati gli avevano fatto delle contestazioni di fatto più incalzanti, egli si era limitato a dichiarare : ccParlero~, se parlero, I ». Poi per una slllhitanea decisione aveva fatto vaghe rivelazioni, senza diffondersi pero' nè rispondendo alle don:1ande dei giudici. ma lanciando accuse generiche a persone molto in alto. Ma, dqpo un mese e mezzo di prigione, non sapendo cne cosa fare, e -sentendosi abbandonato da tutti, dichiaro•. nella deposizione del 23 luglio, che nella notte del 12 al 13 ~Ulgno. nella conversazione avuta con lui alla stazione dopo l'arresto, ·De Bono gli disse : « Se sapete qualche cosa negate. negate, negate; io voglio salvare il f ascis,n,o. » E in Ul)a lettera che lo stesso Dumliini inviava all'indomiani (24 luglio) a Finzi - lettera sequestrata dall'autorità carceraria - egli minacciava Biblioteca Gino Bianco .

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