- 45 - - '- « fuori 19 affare -cÌi :Parigi e quello di Forni e l"af~ar.e· M-i- , « suri ed altri casi di violenza con$umata in seguito- -<< agli incitamenti Presidenziali. .» · . << Poichè' tutto •questo era Iilateria arcinota agli onorevoli De· Bono e Finzi, grazie ai continui rapporti col Presidente. t:,er la loro conoscenza det suo temp·c:ra-:- mçnto e delle consuetudini della lotta fascista,- non ab- 1 biamo scorto sui loro volti 0IL1bra di stU1PiOre. Anzi }' ()nOrevole De Bono ci assicuro' che avrebbe subito telefo- · ·nato a M'ilano per· sospendere l 'imm,edia.to arr~sto. di. Putato, e ohe, in quanto alla automobile di Filippe:lli :. e relativi- chauffeµ1rs aveva già disposto per açcomodare -~ la cosa. » ll ge~erale De Bono, iha .riferito que·sto colloquio al. Vimipale , in un suo memioriaJe riportato dalla re:qu~i--. toria ·Santoro, con le parole seguenti : << Rossi. ~ E cosi'· v~lete prop·rio arrestare Dumini.. e gli altri '? << De Bono.. - Peichè no ? << Rossi. - Fatelo ·)Per burla, teneteli q:uailche giomo· e poi mollateli. « De Bono. ~ Perchè. « Rossi. - Perchiè $e ,o:o parleranno e diranno che è stato lui ad ordinarlo. « De Bono. - Luii chi } « Rossi .e Marinelli. - 11Presidente.' « ,finzi ed io scattammio.. Rossi insistette e MlarineUi. ·dichiaro• : ch'.e avendo saputo dal· Rossi il pToposito mlanifestato dal Presidénte di liberarsi di Matte.atti, si . era mostrato vivamente iriupressiornato e p•ercio' il giovedì della pirecedente set_timlana (5 giugno) erasi recato ' da S. E. Mussoilini a richiede1'gli se , avesse ritenuto opportuno di istituire una specie di Ceka per sorvegliare e tenere a freno gli avversari, mettendo a capo di essa_ Dumini. LI Presidente. sempTe secondo le affermazione di Marinelli. avrebbe acconsentito. . · « Di fronte a tale dichiarazione io credetti o,pportuno 'di tacere dopo telefonai al Presidente al quale dissi soltanto : « Se Ja /P'l'endono con te. » L'on. Mu1Ssolini indign~to · esclamo' : « Vigliacchi, mi vogliono ricat-- baTe. », i o
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==