-.J 38 - Novem'bre 1924 ! E non erano invero trascotse molte settimane da quanto M-ussolini in Senato aveva affermato la sua, strenua volontà di normalizzazione. Non potrà dunque semtbraire avventata o inverosimile l'asserzione di Batonciin!, l'ex ras di Bologna, il quale ebbe ~ dire che, se si potesse compiere un'incllagune giudiziaria esa1.1iriente, aipparire'bbe come il 90 per cento deLle violenze commesse dal fascismo lo sono state per lo m-eno con l' a:uitorizziazione del Pre&i.dente del Consiglio. cc T emperamen,to violento e sanigudnario » definisce r ex capo de~ !l'iUlfificio Stampa quello del duce del Fascismo, e si potrebbe aggi·ungere oinico se, dopo aver conosciuto l'esito dell'a~g,ressione Amen-- cla1a, poteva dichiarare « di aver fatto colazione con maggiore appe• lito. >> Mrussolini ohe iUustra d()(J>O QUesto truce episodio di delinquenza politica « certi suoi criteri di vendetta ohe in sostanza consistevano « nel sequestro e nella scomparsa dei più tem·uti avver-sa.ri del re4 « :gtime » - cio' è confel'lmtato anohe da F:inzi - d appare in tutta la estrema portata delle pseudo teorie polltich~ oh' egli crede cli ap-- -plicare e dhe non sono ohe la fanatica im,posizfone della personale aua volontà, per un fenomeno di paranoia elevato al livello di verità asso\UJta. Siffatta patologica sicurezza di essere comunque nel ~iusto, d.i essere investit9 di un cOffilPito supremo, di ag.ire al di là del bene -e del male, S0$l>Ìn-ta d:ailla na,tm-ale tendenza alla violenza, esasperatà fui,se dallla taibe antica che mina la sua filhra, gli inibisce ogni possibiì1ità di freno; cosi' si ~egaino certe manifestazioni imprudenti e rivelatrici. .Afl'aipotesi clhe Misuri, salvo miracolosamente dopo l'ag.gTessione, possa pronunzi.are alla Camera un nuovo cliscorsQ altrettanto sec-- ,c.ainte per il governo q•uanto quello dhe per poco non 'gli aveva costato fa vita non sogigiunge for~ : « Mia questa volta quer boia va ammazzato davvero >>? Non sintetizza egli forse il suo pensiero rispondendo a De Bono ohe lo informa come nessuna _ripercussione ablbia aV1uto a Mortara l'aggressione Forni, dicendo : « Ve. là, va là; che quanto si mena e si mena forte si ·ha semipre ragione »? Arincipii forse di dUi~a profondità ed utilità del reg,gimento della -cosa prulblblica, ma certo in armonia penf etta alle tendenze dell'uomo -ohe colmava di cordialità i sica.rJ dei quali era il mandante. « Fra gili a·~essori di Misuri c1era com'è noto Arconvaldo Bonaccorsi al qua.le dopo qualohe teffllPO Mu:ssolillli uscendo dal Consiglio dei Ministri ed incontrandolo fece una carezza aiffettuosa. >> Mussolini alla Camera rinlfaccia alla sinistra la cosiàetta amnistia .ai disertori. Matteotti impllaca.bile ricorda ch'eg1i pure l'approvo' -da!Lle colonne del P.opolo d'Italia. Tenta cli negare il Presidente, ma l'avversa.rio pronto a}la documentazione, lo costringe . al silenzio e il duce esce da.lll'aula dopo aver gmrudato :bieco, mormorando cio' ohe alcuni d~tati devo1no ricordare : « Qttesfo Matteotti me lo deoono levare dalle scatole. » Biblioteca Gino Bianco
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