Matteotti : fatti e documenti

-13AvVenuta la scissione fra massimalisti e socialisti unitari ··a Roma nel 1922, venne chiamato ·fin dalla fondazione ·ad assUQlleme la Segreteria Generale del nuovo P!artito Socialista Unitario. . Fu i,n questa sua funzione sopTatutto che si rivelo' ai socialisti italiani e degli altri paesi. ' Matteotti fu il .propulsore, l'animatore, il .fUJlcro del1' azione del suo. partito, fino al giorno in cui venne sop- .presso. . . · « l\11atteotti era _pier il fascismo un avversario intransigente e tenace. Chraggioso di fronte al pericolo personale, raccoglitore diligentissimo di documenti e di accl.18e, aveva messo insieme nel suo libro Un anno di dittatura fascista (1924) una requisitoria terribile contro· i mletodi e i risultati della dittatura. ,e Percio' contro Giac<>mlo.Mlatteotti, gli odii fascisti eraino stati impJacabili. Nel suo Polesine egli aveva subito persecuzioni di pgni sorba. A Ron:a, segretario del P'artito socialista unitario, era considerato non solo nemico del fascismo, ma nemico personale d~l Presidente. Negli ambienti mussoliani l\11atteotti. assieqi~ a Turati e Treves, era riten'lllto ostacolo insormontabile a quella collaborazione coi socialisti unitari. o almeno con la Confederazione, che' ha, a varie ·riprese, tentato il duce. Dalla tribuna della Oamera, Matteotti aveva-attac~ato il rassismo con una fierezza insuperabile. L'ultimo .discorso pronUJillziato dopo r inaugurazione della XXVII legislatura, e per optporsi ailla convalida -in blocco della rr.1ag:gioranze di Cesare Rossi. era stato un v.ero atto d•accusa. li deputato ~ocialista aveva ,difeso con grande .calore la liber~ sovrainità del popolo contro il governo della forza. Un altro 'discorso che la« ceka » fascista non gli perdonava, egli lo aveva pronunciato a Bruxelles, dove· s'era recato · valicando la frontiera a piedi. Il giorn.o , sUJCcessivo a quello in cui fu assassinato, egli avr,ebbe dovuto parlare alla Oam~ra sull'esercizio provvisorio e senza fare dello · « scandalismo ». personalistico. ~i ri;pirometteva di dimostrare il bduH delle· ;p~evisioni ·di De Stefani e di richiamare l'attenzione dd ìpaese suilile troppo rap~1de fortune . mia turate all' OmJb.radi Pa1azzo Ohigi_ è. del ViminaJe. coib · Fenomeni di corrurzione idemici a qrµielliche caratterizzarono-il •econdo impero in Francia. Gino Bianco

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