Matteotti : fatti e documenti

, ' - 121 I • Quando Mussoli,ni appr~se che io •mi ero costituito alle autorità delle prigioni di Regina Co•eli - cio• avvenn~ il 22 giugno 1924 - i egli d>be immediata la percezione del valore morale· di questo mio atto volontario di ·coragtg:h>. Ma, essendo egli uso a -vivere alla giornata, non fu altrettanto !Pronto n~l vedere a fondo nelle mie inten- ~on,j e~~~, prevedere l'atteg,giamento eme avrei preso in seguito di fronte ai giudici. 'La sua prima pre~cupazion~ fu qiuella di neutralizzare l"imp-reseione die nel puiblblico aveva SUl9citato, a mio vantaggio, la mia resa apon.tanea. Egdi quindi incarico' la sua stampa, aLla quale si a~·unse la complicità di giornali fia,ncileg:giatori, di cliv·udgare la diceria che io ero stato costretto a · costitudrmi, ~rohè o.gni via di scampo mi era atata preol usa., e perdhè la~ poLizia, dhe mi dava una « caccia spie- ' tata ». aveva :la sicurezza matematica di arrestarmi da un momento all•attro. La veritlà, invece, ena .'ben diversa. La polizia, fin dal Riovedi' pre- . cedente, essendo conrvi-nta die io ero già ri:uscito a varcare la frontiera, aveva cessato di molestare con la sua sorvegilianza, come aveva fino alk>ra fatto, i miei am[ci, neLle cUIÌ case ~ssa riteneva che· io vivessi nascosto. Fu, appunto, questo credermi già in sa!lvo oltre la frontiera, che mi permise di tenermi nascosto ~ di cambiare ogni notte il mio :n,ascondi,gilio; spostandomi da una casa all'altra dei miei amici, ora a piedi ora in taxi, fino al venerdi', giorno in cui riuscii a tro- · varmi u-n eocellente e sicuro luogo di ri.fugio, _ dove avrei potuto limanermene nascosto a indistu!ibato J)Mecchi mesi . .Wta la mattina del 27 giugno mi risolvetti definitivamente di met- . tere in effetto una idea ohe fino allora mi aveva domi.nato, quella, doè, di arreindemi.i alla Ci·ustizia -del µ1io paese. A11le2 del pomeriggio di qiuel giorno, servendomi di urna automobi:le aperta, mi -pre- , aentai, accom;p,aig,nato da ;mio nipote e da mio cugino, alle porte della prigione. Mussolini, pe,ssato dhe fu il priiano momento della sua sorpresa, e avendo già, come dissi, provveduto a far cireodare la voce della mia e resa forzata », penso•·, il giomo clopo, in Senato, di sfruttare questa· menzogna; e, presentandosi a;lla Camera Alta, dove La sfiducia verso di lui era anidata aiumen,tando di giorno in giorno, di ora in ora, egli potè in tal modo dare ai senatori 1"itµJPressi~ne di essere eg:li liibero da qual~iasi colpa, diretta o indiretta, moraile p penale, in rapporto al delitto. · Tntti quelli dhe non conosceva.po il suo temperaimeato - doè, a . clire, tutte il Senato - fu~ono dalle sue pa·role con~inti dh.e le auto rità gi,~iziarie sarebbero state messe in grado di ricerèare fino in fondo le reçonsai'bili.tà nel delitto. lalatti, MU'SSOlin,iaveva potuto dir loro : - Che prebanclete più di Cll*-to da me~ Non h~ io forse, prima anrcora delle aullorità gitudi- .ziarrie e indi,pendentemente da queste, ordinato l'arresto di CesareRoui/ uno dei miei più ,p~mi coMaboratori} -------- o

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