- 104Naturalmente -in projposito si potrelblbe in•vocare tranquill.aimente a.d OCJChi ohiu~i lélnc.he 'la applicazione deg11i articoli 63, 146 e· 154 perohè .trattandosi di prqpinare olio di ricino, la disciplina del partito e La ,fedeltà al Duce in p;rov. di Cremona in q,uell"azione devono aver funzionato pronte, rispettose e siflenti. V. ~ La niattina de1 6 .giiugno 1.923 S. E. l'On. Mussolini apprese · dai ,giomalli la notizia ohe G. M. Serrati (da esso, Miinistro dell'ln• terino, denunziato e fatto arirestare per complotto contro la sicurezza deLlo Stato, incitamento aJ:l'odio di classe, istigazione a dedinq;uere ed apo'logia di reato) era stato inivece ,prosciolto. lndiignatissimo verso · la Ma1 gi,atratuira miJanese, dhe non aveva nemm.en9 avvertito la P. S. delil-a scarcerazione deffil' ex Direttore dell' A v~nti I, cosi9si eçresse con asssoJuta freddezza : « La prima volta che mi capita un affare del genere, mando a S. Vittore una pattuglia della Milizia Nazionale ad aspettare gli scarcerati. L'Autorità Giudiziaria proscioglie ed io fucilo. A ciascuno le sue funzioni .,,. lndulbbiaim~nte nei collffronti di Serrati e successivamente cll ,Nenni, Gdbetti, ecc., l'On. M·usso,U.nliagiva in ol~edien2la ai suoi rancori personali. VI, VH, V:111. - Per le swddett~ aggressioni mi riporto integralmente aM'initerrogatordo sulbito i:l 23 giugno dalle SS. I.L. ed il 22-23 agosto· da1 Si,gnor Giudice Ooclhiuto. A.gigiunigo solo un particol 1 ar~ omesso con le SS. IL. riguardo all'aigigressione del Cap. Forni. La •Sella del 1,2o 13 marzo, cioè dqpo il delitto, l'On. MUJSsolini ,presentava e faceva naturalmente a,ppro• V'are daa Gira,n Constglio un o. d. g. puìblbllioato l'indomani dai giormùi (JPerdliè trasmesso dalla Stefani) in cu.i si aJfttermava c:he « da qui in avanti i fascisti avevano il dovere di trattare i traditori da tra• ditori ». Era .in sostanza il sugigel/lo uffidaJe, ohe mmi-stri e sottosegretaxi, compreso i[ Guardasi.g~lli On. Ovigt}io, davano a.l1'aig1g,ressione recen• tissitmia. Non semibra ahle SS. lL. che faccia iU!Il po' capolino l'ar• ticolo 247 ) In rapporto a queste ag,gressioni, mentre l'On. Ballbo è reçoneahile sofo dei delitti di 'cui alf art. 63 in relazione 1aig11aixticoli 313-373, anrcora in relazione a,gi1i articdlì 365 e 366 ciel Cod. Pen., g,li on.l,i MU1SSoli,ni e De Bono, oltre di siffatti delitti, devono rispondere, nel4a loro quailità di Ministro de~l'lnterno e di Dirett. C'en,. deil'la P. S., a soe1ta degli articoli 63 in ralJ)I.POl'to a,glli artioolli 175 cap. 178, caip. l00-209--275-276, ecc., ecc. L' a'buiso di autorità, l'omissione d-i atti -d'Ufido, r omissione di raPfPOrto, la feilsità in atti sono tutti elementi c<llllCreti, dhe balzano evliden,ti clatHa cronaca dei liatti e spero bene, da!lle rinnovate indagini d~la P. S. e da'lle :najperte istruttorie. Ho Ila impressione, alq.uanto fondat:Ja., dhe il c.ommissario Pennetta nei ri-guard'i ddl caso Amendola, possa essere perseguito da qualcuno dei suddetti articoli e più iprecisamente dalraTt. 160, primo capoverso. Sarà opportuno a questo punto iUustrare i'l sistema di procedimento :aeguito clall sen. De Bono quale Dirett. Gen. della P. S. Credo che Biblioteca Gino Bianco
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