Matteotti : fatti e documenti

100 al paiossisrno la intimidazione ad opera cli tutte le gertndhie uf&ciali -e non iwfficiia-lidel regime·; si .flinii' col porre i µia,gistrati ordinari, di fronte ad una amnistia sapientemente preordinata a sottranre alle sanzioni p;uniit:Ji,ve,le responsalbilità moralmente più gravi, ed a vietare -ogni inda:gine sui pr~edenti del fatto materiale dell'uccisione. Cio' n.onostanite, le risultanze· dell'istr,uittoria erano ormai ,tali che tutta questa decisa volontà di soffocazione awebbe potuto non raggiungere il proprio intento, se le:; risultanze istruttorie fossero vaLutate al loro giusto valore, ed avessero 'indotto la Sezione delle ,Accuse a cotnJpletare la istruttoria, e comUllllq,wea non liberare i mandanti dahle .. .re~on.saibilità dhe l'amnistia non aveiva coiperto, e delle quali acvr~ bero doviu,to render conto per iI'ispetto a mai smentiti insegnament' delila gill6tizia punitiva del nostro paese - in base a,gi}i stessi addebiti dhe la sentenza di rinvio tien~ fermi contro di loro, pure amnistiandoli. La Parte Civile, non manco' di far va,lere clavanli alla Sezione di Accusa, questa considerazione, dimostTando, ed esplicitamente affer .. mando, che il non acoogl}ier.l.e equi.valeva a ridur.re il :giudizio definitivo ad una Wfa dn.toLleralbale. Ma prqp•rio n~ momento conclusivo della prooeduira istruttoria dall' aho fu additata la SO!l1UiZii,one meno corrispon- ~te a iveri,tà ed a .giustizia; e si eb~ il ,rin'\io a giudizio dei soUesecutori materiali dell'uccisione: una formu1la dhe preclude ogn,i possilbilità di indagine s~ precedenti e su!Ele responsail>illtà . moralmente più gimvi. E p·oichè là ,sentenza di rinvio, pure amnistiando i mandanti :li ridonava ailla lilbertà, uno di essi, Giovanni Marinelli - il più fedele - :fu su!bi,tdssimo ri{pdstinato negli Ulffid e neg1l,ionori, per volere kli dhri puo' ipermettersi impunemente simile sfida al gi,udicato, ohe è anche una intimazione per g,iudid futuri. Ma Roma - ove per legge doveva celebrarsi il clilbattim,ento - è tale città dhe avTebbe riciru•amato tutte le attenzionii sulla miuti,lazione del rito giiudiziaro. Il dilbattimento in Roma avreblbe suscitato, di per sè solo, tutto le proteste di tutto il mondo civile, contro tale mutilazione; anohe se la voce e 1a· ca1pacità dei colpiti dailla irugiustima fossero stati imipari a;} compito. Cio • non poteva essere permesso. E immediatamente lie informazioni ufficiali (come si legige nella stessa requdsitor-ia iper rimessione alla causa di altra sede) annunziarono incidenti fors' anche gravi se il di.òattJito fosse stato celdbrato in Roma. E non vi era hisog-no d:i d,ire da qual parte gli incidenti sarebbero stati provocati. NelJa gene·raile impotenza di tutti gli altri, tali incidenti non avrebbero potu~o essere suscitati se non da coloro contro C'Uila prev,enzione è vietata, tanto quanto la repressione impossibile. L'informazione suonava quindi come runa imposizione. SUJbi'rla o assumersi la re~onsalbiJità del disordine, c·erto grave, l·mpunito . .Ed il dibattito è stato qumndi relegato lontano : fuor di ogni vasto controllo di stampa e d.i pubblico; alla mercè delle forze ohe hanno E.atto risolvere sempre ndJo stesso modo, in questi ultim.i tempi, nel nostro paese, tutti i processi in.da.mo cel,ctbrati contro chi poteva Biblioteca Gino . 1anco

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