Matteotti : fatti e documenti

..... -98L•tupore, e. guarda1 meraviigdiato il ge:p. De Bono, che era visibilmente emozionato. Ma subito il comm. Marinehli cOIIlllincio•a parla.re ~ci-tatamen.te per troncare il mio visiibiile stupore, di-cencio cihe Ròssi A~V A PIERFETI iAMENTE RAGdONE dhe una DECINA DI GIORNI PRIM!A ES& ERANO STA TI SEVERAMENTE R·iCHLAMA11 DAL P!RfESliDENTE DEL CONSIGLIO il quale in<:alzandoli con &asi violente aveva detto l9ro, e cioè a lui e al Rossi ohe il partito era privo di ogni sensfil>iili.tàpolitica, e che era assmdo dhe un pa.rtito uscito vittorioso da una rivoll;lZione e avendo il potere, tutti i capi delll' opposizlione potessero circolare lilberamen.te indistmbati, e com~ere opera di deniigrazione ç di oftfesa a t,u,tte le gerar- . c!hie del partito. e del governo, e che la liilbertà con la quale i capi delila opposizione avevario viotlentemente iniziato la battaglia nel,le prime sedute delila ~era dilmostraiva una decadenza della combat.ti;vt•tà del partito fasdsta, ed una ripresa delf attività avversaria dhe bisognava in qiuaildhe. m9Clo stroncare. IL M-ARINF:11 J d AGGIUNSE OHE DI FRONTE A QUESTO RIMAROVFRO DEL PRESIIOENIE EGLI PIROPOSE DI COSTITU1RE RAPIDAMENIB E Dl FINAlN~iARE COI MEZZI DEL PARTI,TO UN PIOCOLO ORlGiANISMO SECRETO DI AZIONE VIOLFNfA. A CA.fPO DEL QUALE EGLI MARiINF.lLI PROPOSE DI METTE.RE llL ~INI E OHE IL PRESIDENTE ACCETTO". A questo punEo · il Rossi ag,gi1Unse d1ie qualdhe giorno dOfl)O. il Presidente si era recato a Palazzo Ohigi e si era altrettanto brusca• mente lagnato del fi~ro di•scorso di opposizione dhe 1•on. M-atteoUj aveva tenuto allla Camera aocennando dhe i giomaili avversari segnalavano cthe lo stesso deputato av·rebbe èlovuto far seguire entro qua.k'he _giorno una nuova requisitoria contro il governo e il partito. H Marinelili aigig,Ìiulilse ancora, non rammento con q'Ufarli precise paro.le, che egdi e ii' Rossi neLle ULTIME REORIMlN~ONI · DEL ARESIIDIENllE AV:EVANO RAVVISATO LA DECISA VO .. LONTA· QHE AL ~UTATO 'lJNI1ARIO E.· A QUALCHE AL1RO OOVESSE ESSERE RESA DlfFI:CillJE LA· ESISTENZA. A questo purnto delle corilfessioni del Rossi e del Marlne~i il gen. Dc Bono disse con fermo aiocento cli sdegno, ed è mio dovere qlUi di far-lo ~e, dhe q1uia.ntoera avvenuto era il tragico ma inesoraibile epiilogo di una situazione che eg,lli aveva condannato da tempo e di un triiste sistemta ,politico al quale invano eglii si era in vari~ occasioni e ln varie forme qpiposto ed aggiu11JgeVa, Ad.LUDENOO AL PRESIDIF.NTE. DEL CONSIGLIO, CHE_QUEL BENIDETIO UOMO NON AVEVA M1 Ail VOLUTO ASCOLTAIRLO E Q-IE TANTE VOLTE EGLI, DE BONO, AVEVA DETTO OOMIE ESSENDO AL GOVEJRNO FOSSERO DA USARSI MiFZZI DI REmESSIONE LEGALE E STA 1Uf ARIA. , (F inzl ' asserisce di non aoere mai ooluto avere rapporti col Dumini) : . . . aveooo Ullla volta ricevuto ordine di consegnare al Dumini 10.000 lire per uin:a missione ~h~ doveva esse11gli affidata da11a BibJioteca ino Bianc

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