Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

93 - che troppi deputati della · maggioranza e la stampa ufficiosa del Governo fino al giorno avanti lo avevano coperto di contumelie, investito di minacce, designato alla vendetta partigiana; - che gli assassini erano uomini di parte troppo vicina alle sfere governative in una misteriosa attività di mercenari ed avevano creduto col delitto di giovarn al Governo! Poi abbiamo letto reciproche ac·1.msee difese, rivelazioni in ogni caso vergognose: da ultimo abbiamo udito il delitto esaltato, il nome degli spietati assassini invocato nei canti partigiani. Molto potrà forse aggiungere la _storia, ma nitlla di qiiesto sarà tolto; nessuna di qneste incontestate verità potrebbe essere negata da s,ifisticazioni e limitazioni di giudizi o da intimidazione di verdetti: e queste verità bastano da sole per rendere sacra la no• stra protesta. Oh se le sofferenze dei feriti•e dei morenti, lo strazio delle madri e delle vedove e degli orfani (questo più vero e grande dolore cbe vive indefinito nel tempo) fossero presenti a tutti i forsennati_ violenti, forse fermerebbero le m<ini fraticide: cbè non si abbatte solo un avversario, non si iwcide i1i lui l'idea eh" non muore, ma si ferisce nel profondo la inm•.gabile fraternità degli uomini, fa consustanzia nostra, ai disperde un comune bene supremo, si offende un principio divino. L'amore è la legge e la sorgente della vita, l'odio è la legge della morte. Onorevoli colleghi, Non la commemorazione cbe ci fu cosl stolidamente vietata, ma il rito di pietà cbe nessuno doveva contenderci, può anche essere solo questo: la commozione è in noi non nelle vane parole: i propositi sono in s·blioteca Gino Bianco

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