Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

- 91 - come dei numeri : i morti si sommano e insieme un iti formano il macabro bilancio di un'era di esaltata vio• lenza, di negata libertà, di compressi rancori. L'ass olutismo è impotente a vivere senza brutalità. Noi rendiamo come italiani e come uomini a tutti gli uccisi il più alto e lacrimat.o saluto: non siamo di qnelli che recano l'odio oltre i sepolcri, ·che esaltan o gli assassini, che profanano le tombe degli assassinat i! Già nella mozione del 27 giugno, l'atto costitutivo della secessione parlamentare, noi volevamo c he il nostro morto fosse l'u.ltimo morto. Chi dica che noi siamo degli speculatori, bestemmia: la nostra passione è animata di fede, purificata dal dolore. Se volessimo eccitare la pietà degli italiani, basterebbe evocare lo strazio indicibile della fine di Giacomo Matteotti, come fu sopraffatto e rapito dai carnefici, come dovette vedere la morte (questo è il giorno, forse questa è l'ora ... ) povero Eroe solo fra i suoi assassini! come fu sepolto e occultato alle disperate ricerche dei suoi. Strazio tale che il colpo di pistola che l'avesse abbattuto all'angolo di una via, sar!lbhe stata ope ra di misericordia. Sanno gl'italiani la profanazione che nel giorno di Pasqua fu consumata sui segni di pietà e di amore che la vedova aveva. composto sulla prima tomba del Martire perduta nella foresta'l Sanno la persecuzione della salma anche nol soli• tario cimitero di Fratta, dove l'avevamo portata ne lla ingenua speranza che avesse pace nella Sua terra, so tto la custodia della vecchia madre 'l Biblioteca Gino Bianco

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