- 84 - Gli è che la sua più ardente aspirazione era per la giustizia. Questa fresca giovanile impulsività, questo ardore del suo animo per la giustizia era la nota più bella del temperamento di Giacomo Matteotti. E g]i costò la vita: perchè Giacomo Matteotti pagò con la vita non una battaglia per un ideale socialista e per un partito: ma per una rivendicazione della legalità e della giustizia. Egli pagò con la vita il suo discorso per la nullità delle elezioni del 6 aprile 1924, * * * ENRICO PRESUTTI Il massimo male ai nemici. E' questa, dunque, la norma pagana che informa la dottrina e la pratica del fascismo E Giacomo Matteotti fu temibile e terribile nemico del fascismo: a Lui, quindi, doveva P-ssereri• servato il massimo dei mali: la morte violenta e proditoria! E fu martire di un'idea e fu martire di una fede. Il martirio di Lui è ancora senza frutto, mentre la tenebra ancor dura, mentre la forza e la prepotenza si sovrappongono ancora alle ragioni del Diritto e della Libertà, ma il sangue dei martiri mai è stato sparso invano! * * * FRANCESCO DEGNI Nella storia, ha il soglio tra i cavalieri del genere umano. In Italia, è alla testa della falange dei martiri dell'indipendenza. Più di tutti coloro che nel martirologio nazionale lo hanno preceduto, da un secolo sino ad oggi, Egli è un creatore. E la · enorme opera di creazione che è la sua morte, non potrà esser mai più distrutta, da sventure di tempi e da follie di uomini. Biblioteca Gino Bianco
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