Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

- 80 - Egli è ormai assunto fra i più puri confes!mri delle esigenze incoercibili della umana dignità e della maturità civica. Il sacrificio ineffabile da lui affrontato con serena superba coscienza ammaestra gli uomini che la libertà non è dono che si elargisce ma premio che si conquista. * * * SILVIO TRENTIN Il rozzo segno posto sul luogo, ove il cadavere fu trovato nella selva, è stato distrutto rabbiosamente. La tomba stessa è spesso profanata in patria. Patria che non sa offrire un angolo di rifugio al Martire! Ma questo significa rimorso. Rimorso che nei malvagi si muta in odio contro la vittima, significa anche malvagità, che non conosce altro rimorso dell'opera propria che l'odiarla. * * * ENRICO CARRARA Al tempo della nostra giovinezza, non credevamo di poter ancora conoscere, vicini a noi, dei martiri. Una giovanile nostalgia romantica poteva invidiarli ai tempi passati, capaci di produrne; la coscienza della civiltà umana· nella quale sentivamo di vivere ci rispondeva che non sarèbbero apparsi pii}: a testimoniare la vita doveva bastare la vita, non la morte, degli uomini migliori. Poi non fu più così. Avevo alla Università un compagno maggiore che si chiamava Ct:>1>areBattisti. Un giorno il destino scelse lui a rinnovare il fulgore del Risorgimento sullf,t forca austriaca. Nella nostra commozione ci fu anche una specie di stupore. La fede italiana si esaltava in lui ment:t·e il sentimento umano ne era tnrhato. Ma era la guerra. Biblioteca Gino Bianco

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