Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

- 74 - Certo, egli fu sopraffatto, nella ùrigautesca insidia che gli rubò la vita, per le crude verità che aveva dette, per il timore e il dispetto delle altre verità che avrebbe continuato a dire. Confutarlo non era possibile; e si fece tacere per sempre la sua voce, molesta perchè veritiera. Ma come i roghi che bruciarono i corpi dei pensatori fecero rifulgere di più vivida luce le foro idee, l'omicidio, che tendeva a soffocare una voce, ne rese più formidabile l'eco, più terribile il monito. La voce di quel morto, implacabilmente vivo nella memoria dei suoi amici e dei suoi nemici, a noi ripete il precetto foscoliano, che Uarlo Cattaneo diceva di avere fin dall'adolescenza impresso nella mente: perseguitate còlla verità i vostri persecutori. * * * ALESSANDRO LEVI Ad un anno di distanza l'orrore per la morte di Giacomo Matteotti non è scemato: i momenti del suo martirio rivivono· in ogni coscienza umaua e, forse, con più intensità nella cosc.:ienza dei suoi uccisori, se, come vuole lo Shakspeare, lo straordinario di un delitto è quel che accade nella coscienza di chi lo compie. Morte non comune di un uomo non comune. Egli, a differenza di tanti altri, fu socialista avendo tutto da perdere e nulla da guadagnare: eroicamente: per amore verso gli umili, verso il popolo : per sacri moti vi ideali : perchè sentiva, col Manzoni, non esserci giusta superiorità di un uomo sopra gli uomini SC: non in loro servizio. L'ambiente della famiglia, la luce che gli pioveva dentro dagli occhi dei suoi figliuoli, il senti• mento religioso della sua degna compagna - sen• timento che egli sempre rispettò - toglievano a poco a poco dal suo socialismo quell'odiosità, quell'asprezza, quel carattere materialistico che I Biblioteca Gino Bianco

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