Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

-- 63 - dere. E lui rideva, rideva sempre. Era l'esuberanza giovanile compressa dalle preoccupazioni molteplici della mente ohe prendeva il sopravvento e la r-ivincita. Chè quando c'era da lavorare era l'uomo. Quando avevo occasione di andar a Roma e mi recavo da lui, lo trovavo di sicuro alla Camera con davanti relazioni, minute di articoli ,o bozze di stampa, cifre allineale con altre cifre, allora bisognava·lavorare. Trcvava sempre da fare per quanti gli capitavano sotto. Conoscoodo questa sua abitudine tutti quanti lo scansavano, anche perchè quando si era lavorato non si riceveva il solito «grazie» ma dell'altro lavoro. Infaticabile lui, voleva che fossero infa;.icabili anche gli altri. Immaginarsi quello che lavorò lui durante le elezioni. Non per sè, ma per il Partito, naturalmente. Le~elezioni I Ricordo che eravamo ben pochi con lui a sostenere la partecipazione. La maggioranoo del Partito era contraria. Come si battè in quel convegno di Milano dove i consiglieri anziani, meno l'on. Bocconi ed io, erano per l'astensione! Eppure la tesi sostenuta da lui e poi, quando si conobbe la decisione massimalista, da altri pochi, (ricordo le forti argomentazioni di Claudio Treves), fini col trionfare in Direzione credo più che alfro per il calore col quale il Matteotti la sostenne. E a partecipazione decisa quale prodigiosa attività! Correva da una parte all'altra d'Italia, scriveva articoli per la « Giustizia» e per la nostra « Idea Socialista», mandava circolari, dava disposizioni e si curava personalmente che fossero eseguite, pensava a comizi che avrebbe voluto fossero tenuti e cercava contraddittori. A Padova voleva domandar il contraddittorio all'on. Finzl. Fui ie prima ed i compagni di Padova poi che lo dissuademmo. Fremeva dalla voglia di lavorare, e rimproverava quando aveva la sensazione che non si facesse quello che voleva lui. Custodisco gelosamente l'ultima lettera da lui invitttami negli ultimi giorni del periodo elettorale. « Aspettavo - mi scrive - il resoconto della riunione di Castelfranco (avevamo dovuto sospenderla per l'intervento del carabinieri e dei fascisti) ma non ho saputo più nulla. Silenzio dt morte. Ti prego senz'altro di organizzarmi un giorno di propaganda per i giorni 22-23 e seguenti. DoBibliotecaGino Bianco

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