Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

- 39 - senza ecopo i molti che attendono rassegnati alla loro fatica, e di irritare i pochi che attendono lieti al loro hrnro ». Ma noi strenuamente neghiamo che l'assassinio di Gia- · corno Matteotti, uomo di parte, non riguardi i tranquilli cittadini, alieni dal partecipare. Esso 1•iguarda invece tatti, è per tutti un allarme, sarà per tutti un rimorso. Esso avverte il fi~lio che forse il padre gli potrll. essere ucciso da odio partigiano, esso ammonisce il padre che forse il figlio domani po1trà essere sottoposto ai supremi arbitrii della ragione di Stato tornata in onore. Il pianto di quegli orfani, che è vietato di nominare, trema in fondo al vagito di ogni nuova cuna; il lamento di quella Vedova riecheggia nel saluto che ogni sposa fiorente rivolga allo sposo; le grida di disperazione di quella Madre canuta vibrano in fondo all'ansia di ogni madre italiana. E voi pochi, che vi illudete di non udirli, voi che non li volete sentire, li udrete forse un giorno prorompere all'improvviso tra le mura stesse della vostra casa: perchè un paese in cui gìi orfani, svegliandosi nella notte fonda, possano sentir salire dalla via le grida oscene acclamanti agli assassini del loro padre, è un triste paese, destinato a beverarsi di lacrime e di sangue. ·Questo ijestino che. minaccia l'Italia è atroce. E noi non lo allontaneremo, e voi, cittadini, non lo allontanerete , dal capo dei figli vostri, se tutti innalzandosi dal caso atroce di Giacomo Matteotti non sapremo considerare le condizioni generali della vita italiana, e dare opera per modificarle, con animo deliberato. Nei vostri affetti familiari voi dovete trovare la guida per ·preoccuparvi anche dell'avvenire della Patria: della Patria, la quale comprende ed abbraccia la sorte dei vostri figli, e le cose che più vi sono care, la sicurezza della vostra casa, la letizia della vostra mensa, il sorriso del vostro ultimo nato. Per troppi secoli di servitù e di vergogna, in Italia l'arte di ordire i crimini si a.hiamò ardimento, e quella r,li dissimularli si chiamò prudenza; l'adattamento di giudici ciechi e sordi si chiamò disciplina, l'abitudine di trarsi da parte e di lasciare mano libera ai sicari si chiamò buon senso; e queste consuetudini, . connaturate alle vicende quotidiane della vita nazionale, crearono all'Italia fama BibliotecaGino Bianco

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