Il padre Un anno fa il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti, deputato al Parlamento Nazionale ,fu sorpreso di pieno giorno, in una via della Capitale del Regno, da una banda di scherani; rapi lo, imbavaglialo, accollellato; ucciso; il suo cadavere, mal deposto in una macchia remota; i suoi indumenti, miseramente dispersi lungo le strade della campagna, o trafugati. Da quel giorno, gravi vicende si sono succedute, presenti alla vostra e alla nostra memoria; ma un solo fatto tutte le riepiloga e riassume, e ciò è la sorveglianza occhiuta che vigila il Nome del Morto, il suo solo povero nome, e l'immagine; così che, per deplorevole pervertimento, l'Ucciso sembra essere stato Egli l'uccisore, e gli uccisori le vittime. Un anno è trascorso, i Suoi figli hanno un anno di più; nelle prime incerte intuizioni dell'infanzia, nei primi crepuscoli della ragione, nelle prime oscure interpretazioni di certi sguardi, nelle prime inquiete ricerche del significato di certi compianti, la figura del Padre è già. forse apparsa loro, improntandone di milanconia la vita. Ma la Madre non può neppure insegnar loro a perdonare ai colpevoli, perchè, secondo una temeraria dottrina, proclamata sulle piazze e nelle sedi auliche, i colpevoli non hanno bisogno di perdono, ma essi stessi, secondo il loro arbitrio, lo ministrano alle vittime.• Ora, o cittadini italiani, noi non vi parliamo in nome dei nostri ideali politici, che sono diversi, divergenti, forse fallaci; e non ricordiamo neppure gli ideali politici dell'Ucciso, che forse errò più volte, come tutti gli uomini di parte errano. No; di Lui sia ricordata oggi soltanto la qualità Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==