Matteott internazionalista . L'artista «significa» ciò che « detta dentro». Il martire «fa» ciò che gli si detta dentro, sia dall'intuito -morale, sia dalla riflessione. Ecco perchè la vita e le opere dell'artista possono anche essere in contrasto col suoi capolavori; mentre il vero capolavoro del martire è la perfetta corrispondenza fra le proprie convinzioni e la vita vissuta: fino al sacrificio. Nè tutti i martiri realizzano quella perfetta corrispondenza fra le convinzioni· e la vita colla stessa consapevolezza e colla stessa facilità. Vi è chi arriva al sacrificio, per frenesia di dedizione, con gioia, senza nessuna remora critica. Altri vi arriva con tutta la consapevolezza, per un•· atto di volontà ragionata che vince le remore della critica, sofroca le voci profonde dell'istinto, e realizza Il gesto veramente eroico: quello dell'eroismo _non improvviso; non rapido, ma meditato, lento freddo. Giacomo Matteotti fu di questi ultimi. Egli andò incontro al destino con tutta consapevolezza. Non che prevedesse il giorno e l'ora e il modo orribile; sapeva che c!ò sarebbe avvenuto; ma deliberatamente non tenne conto di tale certezza; la eliminò dal ragionamento; ed operò secondo che gli dettava dentro I Ed egli doveUe siffattamente abituarsi a non tener conto d'i quella certezza, che egli potè servirsi fino all'ultimo di tutto l'aiuto che la cultura e l'intelligenza erano in grado di fornirgli nell'adempimento del dovere. E chi l'ha avvicinato non dimenticherà che per farlo rinunziare all'abituale severità verso sè e verso gli altri nella prescrizione e nell'esecuzione dei compiti necessarii; bastava attirarlo sul terreno della discussione ragionata. BibliotecaGino Bianco
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