Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

- 26 - declamazione. Io .gli 'dicevo che ·«pensava per cifre>·; ed il suo spirito di concretezza, di precisione, meticoloso, matematico, si disposava in lui all'ardore inestinguibile di un idealismo, che lo addusse al martirio. Egli fu veramente teste e - come dicevano i primi cristiani - confessore che idealità e concretezza non si contraddicono, ed hanno per comune nemico la retorica che avvelena e devasta i cervelli, e sono - tutte e due - espressioni di quella forza e serietà di carattere che fu la grande dote di Matteotti e deve essere la meta e la luce morale per gli italiani. Matteotti portava anche nel maneggiare le cifre un senso vigile ed austero di responsabilità. Questo « antinazionale» - che nei convegni europei di socialisti rivendicava all'Italia il dovere di riguadagnarsi da sola la libertà, senza mendicare aiuti esteriori, - recava nell'esame dei fatti economici e flnanziarii del nostro paese lo scrupolo più rigoroso; e non deformava o accentuava i lati ancora oscuri O· depressi; e metteva in luce i progressi e le migliorie, dovute al sacrificio ed allo sforzo del popolo italiano. Mostrò che essi preesistevano all'avvento fascista; e che, se continuavano tuttora, era malgrado più che mercè l'azione del fascismo. Mostrò che l'economia italiana era già da tempo entrata in convalescenza, e rivendicò nobilmente al socialisti l' «onore» e la responsabilità di aver-vi contribuito, spingendo i precedenti governi al riassetto tributario, « mentre i fascisti eccitavano tutta la demagogia antiflscale delle classi abbienti, organizzavano gli scioperi dei contribuenti, e facevano armare e sussidiare. le prime bande della guerriglia civile». Solidamente difeso dalle .serie qualità: di studioso, Matteotti non prestò mai orecchio alle lusinghe di una circolazione dilatata per dar lavoro alle classi operaie; e denunciò il danno di ogni specie di enflagione monetaria, che si riduce a decurtazione di salarii ed a vantaggio di esili gruppi privilegiati. Affermando poi - come egli fece - la vanità del « miracolismo che si illude di influire immediatamente con la volontà politica sopra il fatto economico » pose - nella onestà profonda della sua coscienB.ibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==