Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

Matteotti finanziere Non conobbi personalmente Giacomo Matteotti. Ero stato invece compagno di studio di suo fratello Matteo, quando egli, tra il 1899 ed il 1900, frequentava il Laboratorio di Economia politica dell'Università di Torino e vi compieva, sotto la guida del comun~ maestro Salvatore Cagnetti De Martiis, quegli studii sull'assicurazione contro la disoccupazione che l'Editore Bocca dava fuori l'anno dopo in un bel volume, che ancor oggi si consulta con frutto. L'abito scientifico doveva essere in quella famiglia quasi una seconda natura; ed in questo articolo vorrei accennare alle traccie che di esso si trovano negli scritti di Colui che oggi si commemora. Le cose scritte dai polemisti politici hanno sovratutto un valore storico; sono un'arma che il combattente adopera allo scopo di conseguire un fine e vanno perciò giudicate non tanto al saggio della perfezione loro, scientifica, del rigore del metodo, della critica delle fonti, quanto in relazione al contributo recato alla dimostrazione della bontà dello scopo a cui il polepiista mirava. Rileggendo le «Reliquie» raccolte dagli amici e la relazione da lui stesa, per incarico'. della Commissione finanze e tesoro della Camera, sul bilancio di previsione dell'entrata per l'esercizio 1922-1923, mi sono persuaso nuovamente, come già lo ero quando, lui vivo, ml trovai non di rado in disaccordo con le sue tesi, che le battaglie da lui combattute avevano come premessa l'ossequio al principio superiore dell'interesse collettivo. I polemisti politici si distinguono invero in due categorie: quelli che BibliotecaGino Bianco

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