Comitato centrale delle opposizioni - Giacomo Matteotti nel I° anniversario del suo martirio

In memoria Da un anno ha abbandonato la trincea nella quale fu animoso combattente, e I colleghi e gli amici che con lui divisero le ansie della battaglia: ed il turbine di tragedia nel quale improvvisamente scomparve non ha più liberato il cielo della. terra In cui visse. Coloro che troncarono la sua vita, coloro che• la vollero infranta, non pensarono certo, in loro spirituale cecità, che il destino dell'uomo fosse assai più resistente della sua .vita, e ch'esso avrebbe segnato di sè, potentemente, la più straordinaria vicenda che ahbia mai turbato e sconvolto l'Italia durante la sua viia unitaria. Nel primo anniversario della sua morte il popolo italiano non potrà commemorarlo; noi non vogliamo commemorarlo: perchè ripugna alla nostra umanità accrescere la pietà già cosi grande della sua tragedia offrendo ancora il suo povero nome mortale all'odio insonne che straziò il povero corpo e non rispettò nemmeno la tomba; ma Giacomo Matteotti non ha bisogno di essere commemorato per trovarsi sempre vivo e presente nel cuore di milioni di italiani, e per grandeggiare - segnacolo l:li battaglia in morte come in vita - dinnanzi all'avversario, la cui intolleranza a.ella sua memoria è pari al timore ch'essa suscita, ed equivale al più eloquente del riconoscimenti. Il fascismo si presentava, un anno fa, come un potentissimo e solidissimo campo trincerato, forte di tutti I poteri e di tutte le armi, e mobilltato fino all'estremo limite delle risorse umàne contro avversari inermi: ebbene un solo· uomo, divelto spietatamente dalla vita, gli si è levato di fronte, ed il panico lo ha invaso, e lo scompiglio è entrato In ~sso, Biblioteca Gino Bianco

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