Enrico Bassi - Giacomo Matteotti

-- e per questa sua piena e serena dimostrnzione fu ucciso -- che il fascismo costituiva, anche agli inizi, una mirhaccia per la nostra terra e che lo formavano uomini in cui il senso più nobile di civismo era assente, perchè · in loro erano assenti i sentimenti fondamentali: onde vivono le comunità grandi - La dirittura rnorale jJiù inflessibile ed il desiderio cli giustizia più solenne. Fu fn-esago Giacomo j\1atteotti ed il jJresagio suo -- altamente proc(amato - gli procurò la morte: disse cose che .rnelarono la realtà vera dei suoi avversari: per un momento l'Italia parve scossa: si pianse più l'uomo forte e il combattente audace, orribilmente ucciso, jJroditoriamente sottratto allq, vita, e non si ascoltaiono le parole di condanna, non :,i meditò il presagio chiaro, non si considerò il monito a tutto il paese; e la vita riprese come prima, col fascismo e sotto il fascismo. C'è voluta la guerra, il disastro, l'umiliazione, è stato necessario piangere e temere, soffrire e disperare, perchè la predizione sua fosse accolta, pensata e riconosciuta vera, quasi divina previsione di mali. Ed ora Giacomo Matteotti è il simbolo più puro di questo doloroso ventennio, in cui l'Italia ha percorso un calvario di pene atroci e di avvilimento: ma egli pure ci diceva: « sperate ! n e noi oggi alziamo l"animo a tutte le speranze nel domani, d'Italia. MARIO LONGHENA 4 BìbliotecaGino Bianco

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